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Natura viva e Natura morta di Pina Mazzaglia


“La Natura non è mai morta, e ciò lo spiegano bene tutte le religioni quando esprimono il loro concetto di eternità. Tutto si trasforma continuando in vita. La definizione di Natura Morta dovrebbe lasciare il posto a parole più in linea con l’evoluzione dell’uomo tenuto conto di come questo abbia nel tempo modificato ed elevato la propria percezione filosofica dell’esistenza in genere, universale e una. In questo senso la Storia dell’Arte, o delle belle arti, per aiutarsi, dovrebbe occuparsi pure, anzi soprattutto, della Poesia, che di tutte è la più alta -ci spiega Paolo Battaglia La Terra Borgese – senza nemmeno trascurare la Musica, che, sebbene nella gerarchia estetica sia, per molti, meno nobile che non si creda, è certo fra tutte, perché più agisce sui sensi, la più universalmente gustata.

“Il vento si dispiega sugli Hibiscus” e “Dentro il recinto rose in attesa”, 30×100 e 90×90 centimetri di acrilici e inchiostri su tela realizzati dalla pittrice catanese Pina Mazzaglia in questo inizio del 2019 sono Nature – rileva Paolo Battaglia La Terra Borgese – vive o uccise, mai morte, estremamente semplificate nei loro elementi, che la pittrice Pina Mazzaglia converte in larghe e commentantistesure coloristiche; tenui e sensibilissime espressioni personali di sentimenti insicuri che cercano approvazione dagli altri, o temi di smentita. Sono inchiostri gentili, oreficeria degli acrilici che nell’ampiezza delle teleindividuano lo spazio delle proprie ragioni da consegnare al dubbio. In pianta fissa o da recisione, fiori o piante,costituiscono nell’artista strumenti figurativi della verità del pensiero che porta luce nell’esistenza: recidere o far vivere un sentimento nell’entusiasmo per tutte le possibilitàdella natura oppure come verità esistenziale in un solo modo e cioè dell’assoluta coscienza dell’amore: è per lei il tema. Queste opere sono dipintecome l’acquerello, per unire i tratti dell’inchiostro e farli digradare con morbide sfumature verso i chiari. I colori sono rotti con l’avvicendamento di quelli che meglio si intonano, e sono complementari per dare luce bianca; come il rosso col verde, l’aranciato con l’azzurro e il giallo col violetto. Ottimi i toni all’intensità di ogni singolo colore e negli effetti di chiaroscuro, che bene partecipano con le velature all’impianto prospettico lineare e aereo insieme. Grazie al loro impastoi colori sono sugosi, e in complotto con le mezzetinte generano l’impalpabilità ricercata dalla Mazzaglia con la sua pennellata ora timida, ora fiera. Fredda e calda la gamma dei colori sposa sia l’incertezza emotiva voluta rappresentare che gli sbalzi intimi dell’umore – conclude Battaglia -”.

Stefano Venditti

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