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La sfinge un mistero tuttora affascinante

Scopriamo qualcosa di più sulla più famosa sfinge egiziana.

La grande Sfinge di Giza.

La grande sfinge di Giza è una scultura di pietra calcarea situata nella necropoli di Giza e raffigura una sfinge sdraiata con un corpo di leone e la testa di uomo.

Essa è collocata all’interno dell’altopiano di Giza sulla riva occidentale del fiume Nilo che separa Giza dalla capitale d’Egitto, il Cairo.

E’ la più grande statua monolitica tra le sfingi egizie, è lunga 73 metri alta 20 e larga 19, la sola testa è alta 4 metri.

E’ stato probabilmente ricavato da un affioramento di roccia durante la costruzione delle piramidi di Giza, è un monumento isolato cosa strana perché le altre sfingi erano poste in coppia per proteggere l’ingresso di un edificio come quelle di Karnak.

Pare sia stata creata intorno al 2500 a.C. al tempo del faraone Chefren si pensa infatti che essa lo rappresenti e che sia posta davanti alla sua piramide per proteggerla.

E’ stata realizzata scolpendo la pietra viva ma alcune parti sono state costruite o riparate con l’aggiunta di blocchi di roccia tagliati, tanto che il monumento è composto da tre diversi strati rocciosi: lo strato inferiore del corpo è di pietra calcarea dura ma fragile di origine più antica, lo strato mediano che comprende il nucleo della sfinge migliora salendo verso l’alto ma è di pessima qualità e per questo presenta numerose crepe, lo strato che comprende la testa e il collo è formato da pietra calcarea dura che diventa sempre più dura nella testa permettendo una migliore conservazione nel tempo.

Il volto è la parte più danneggiata del monumento non solo per colpa del deterioramento naturale, ma anche per l’azione dell’uomo, il naso è completamente rimosso in epoca mamelucca poiché il capo era irritato per i doni che la Sfinge riceveva dai contadini a dispetto della sua confraternita., bocca e occhi sono stati danneggiati.

La sfinge pare presenti anche passaggi segreti al suo interno ma solo uno di essi è noto, quello senza uscita posto dietro la testa

Benedetta Giovannetti

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