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Il Teatro di Roma ha presentato la Stagione 2020-2021

I Teatri Argentina, India e Torlonia ripartono da dove ancora non si erano conclusi i vari programmi di una stagione che stava offrendo al loro pubblico ottimi risultati, anche se, ha tenuto a precisare il presidente Bevilacqua, “il “Teatro di Roma non ha mai smesso di pensare né di condividere i flussi delle sue riflessioni, trovando alla chiusura delle sale altre modalità per rinnovare il suo patto con la città, attraverso l’attività online creata con gli artisti e con la partecipazione attiva e creativa dei cittadini anche attraverso la voce di Radio India”.
Si riparte ovviamente in sicurezza con le limitazioni che la pandemia impone, aspettando il vaccino: distanza di sicurezza, mascherina, eccetera.
La presentazione della nuova stagione si è svolta, il 30 settembre scorso, sotto i migliori auspici, davanti a circa 200 giornalisti,
Il presidente Emanuele Bevilacqua, il direttore Giorgio Barbero Corsetti e la consulente artistica Francesca Corona, relatori della conferenza stampa, hanno illustrato il  programma, con qualche coda ancora da definire.

Parentesi: in apertura non poteva mancare il solito rimpallo di accuse, che in queste occasioni vigono oramai da anni tra i vari teatri romani e che nessuna istituzione capitolina ha in mente di dirimere; sembrerebbe che tale “bagarre” consenta un proficuo dialogo elettorale. Altrimenti la cultura politica di cosa si interesserebbe oltre a presenziare le iniziative di chi delle attività culturali ne fa una ragione di vita? Tutti hanno torto e tutti hanno ragione? Che forse i geni Pirandello, Euripide, Shakespeare, De Filippo, Brecht, Strinberg, Molier, Čechov, Sofocle e potremmo continuare all’infinito, sono ad uso e consumo di ideologie gestionali? Non ci è dato sapere. Chiusa parentesi.
Quello che seguiremo ai Teatri Argentina, India, Torlonia e affiliati, hanno detto i relatori, sarà la migliore stagione di sempre, sotto un titolo davvero affascinante: il “Cantiere dell’Immaginazione”. E non c’è il minimo dubbio. Il nostro giornale accompagnerà i lettori  sulle rappresentazioni, tutte di grande spessore che, al Teatro Argentina, sono già iniziate il 12 settembre con La Plaza e al Teatro India il 1 ottobre (sino all’11) con La filosofia nel boudoir.
Pandemia permettendo, la prima delle due parti della Stagione teatrale dovrebbe terminare nel mese di febbraio 2021; la seconda parte è “articolata tra novità produttive  internazionali e ospitalità – si legge nella brochure – accompagnata dalla riprogrammazione di alcuni spettacoli sospesi a causa del lockdown, che sarà prossimamente annunciata nei dettagli per tutelarla da possibili variazioni…”.
I cartelloni comprendono oltre 50 titoli, di cui 11 recuperi, con 27 produzioni, 7 nuove produzioni dirette, 9 nuove coproduzioni fra cui un’importante coproduzione internazionale – e 27 spettacoli ospiti.
Per i più affezionati del Teatro di Roma, ricordiamo alcuni appuntamenti pescando tra gli appunti annotati durante la conferenza stampa. Al Teatro Argentina: “Uomo senza meta” di Arne Lygre (17-25 ottobre); “La metamorfosi” di Franz Kafka (10 novembre-6 ottobre); “Furore” di John Steinbech (15/20 dicembre 2020 – 5-10 gennaio 2021); “Popolizio legge Belli” (29-30 dicembre 2020); Teatro India: “Questo è il tempo in cui attendo la grazie” di Pier Paolo Pasolini (2-15 novembre 2020); “Chi ha ucciso mio padre” di Edouard Louis (13-24 gennaio 2021).
Per maggiori informazioni: teatrodiroma.net

Bruno Cimino

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