Ed ecco un altro gustoso piatto della tradizione toscana, si tratta di un piatto molto antico che veniva preparato sin dal medioevo nelle fornaci dell’Impruneta coprendo di vino e pepe la carne di manzo quasi andata a male.
Si tratta del peposo e adesso vediamo di scoprire qualcosa di più della sua storia.
Il peposo è un piatto che nasce nel Borgo dell’Impruneta ed è preparato con carne di manzo, vino e pepe.
Tale piatto detto anche alla fornacina, si chiama così perché in origine veniva preparato dai fornacini, cioè gli artigiani delle fornaci dove si cuocevano terrecotte e ceramiche, che sfruttavano il calore dei forni per cuocere la carne durante la notte in contenitori di coccio posi all’imboccatura del forno.
La carne era ricoperta da vino rosso, pepe e aglio per mascherare l’odore di una carne non sempre freschissima e la lunga cottura rendeva teneri anche quei tagli poco pregiati tipo muscolo e cartilagini.
Pare che il piatto sia stato scoperto da Filippo Brunelleschi quando entrò in una fornace dell’Impruneta e rimase colpito dall’odore e dal sapore del piatto che stavano preparando gli operai.
Oggi il peposo all’imprunetina è un marchio depositato con tanto di disciplinare di produzione.
Per la preparazione infatti si può usare solo carne di manzo allevato in Toscana, il cui taglio deve essere rigorosamente muscolo o guancia, il pepe che deve essere quello in grani e poi il vino rigorosamente Chianti e sale.
L’aglio è opzionale.
Per prima la preparazione inizia con il riscaldare il forno molte ore prima, oppure si può usare anche il coccio sul fornello a fuoco molto basso.
La carne si taglia a tocchetti e prima viene fatta rosolare poi si aggiunge il vino, fino a coprire la carne, il pepe in grani, eventualmente l’aglio e il sale.
Si fa cuocere per almeno tre ore fino a che non prende una consistenza morbida e cremosa.