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La lotta biologica alla Cimice asiatica

La Cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto facente parte del gruppo delle cimici ed è una specie aliena in Italia. Originaria dell’Asia, tra Cina Giappone e Taiwan, ha colonizzato il resto del mondo tramite i container di trasporto delle merci. E’ stata segnalata per la prima volta nel 2012 in provincia di Modena e si è diffusa rapidamente nel resto d’Italia, tanto da essere considerata invasiva. Negli Stati Uniti è già presente da più di 20 anni ed è catalogata come specie molto dannosa per l’agricoltura. In Italia ha già causato molti problemi nel Nord Italia tra Veneto, Lombardia e Piemonte: Coldiretti ha stimato in 250 milioni i danni nel 2019 a livello nazionale, con la perdita di molte raccolte di prodotti agricoli come mele, pere e nocciole. Le ragioni della sua espansione sono diverse: dalla longevità fino a un anno e mezzo, alla prolificità, la capacità di adattamento ai nostri climi, ma soprattutto la mancanza di predatori naturali , uno dei vantaggi principali per le specie alloctone.
Si stanno cercando possibili soluzioni di lotta biologica per limitare questo alieno: si è scoperto che una vespa autoctona chiamata Anastatus bifasciatus, così come una specie asiatica, la “Vespa samurai” Trissolcus japonicus, sono in grado di parassitare le uova della cimice, ma purtroppo anche di altri insetti; questa soluzione potrebbe avere un impatto dannoso per numerose specie.
Recentemente il Dipartimento di Scienze Ambientali Forestali e Alimentari di Torino sta sperimentando una tecnica alternativa: l’eliminazione di un simbionte intestinale vitale per la specie, tramite l’utilizzo di particolari sostanze chimiche sulle uova, che sembra non abbiano conseguenze negative per altre specie autoctone.

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Daniele Capello

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