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APRE L’ ARCHIVIO SLAM JAM, 30 ANNI DI CULTURA UNDERGROUND FRUIBILI

SLAM JAM, brand leader della street culture, a più di trent’anni dalla sua fondazione apre per la prima volta le porte del suo archivio, negli headquarters della sede a Ferrara.

Dal suo quartier generale alla capitale della moda di Milano, Slam Jam ha affinato uno stile unico e altamente distintivo, guidato da arte, musica e clubbing, collegando tribù di persone che la pensano allo stesso modo in tutto il mondo.

L’ ARCHIVIO SLAM JAM è on line dal 25 febbraio, si propone di “generare nuovi codici e linguaggi nel campo della comunicazione culturale”, è curato da Nationhood, lo studio multidisciplinare fondato da Achille Filipponi e Matteo Milaneschi, focalizzati sulla progettazione editoriale e collaborazione con brand ed enti culturali internazionali.

L’ ARCHIVIO SLAM JAM è consultabile sia fisicamente nel quartier generale di Ferrara, che in modo digitale visitando il sito www.archivio.slamjam.com. Un atlante online di 30.000 pezzi che sarà fruibile attraverso un piano editoriale sperimentale, dedicato al patrimonio culturale del brand e alla collezione privata di Luca Benini.

Il progetto nasce da una iniziativa di Giulia Benini, figlia del fondatore, e si basa interamente sulla memoria storica del padre. Contiene: documenti, vestiti, sneaker, accessori, opere d’arte fra cui tele, sculture e fotografie d’autore, poi una parte digitale, fra hard disk, floppy disk, dvd, e ancora gadget e articoli vari, toy di designer, campionari di materiali, e infine album di famiglia, personali e dell’azienda, come rullini fotografici, negativi, diapositive, filmati degli eventi organizzati nel tempo.

l’idea dell’ARCHIVIO SLAM JAM è per raccontare come sia il costume stesso ad essere un depositario culturale del contemporaneo; un atlante iperfotografico mescolato alle atmosfere sonore dei contenuti audio provenienti dai circa 10.000 vinili, facenti parte della collezione.

Il contenuto del sito Web funge da più di un semplice formato di archivio classico, in quanto include anche contenuti editoriali, diventando una piattaforma educativa digitale dedicata, una lunga coda di produzioni editoriali e diversi side-project con attività offline, incentrate su arte e cultura visiva. I primi cento item sono on line, mentre i contenuti restanti verranno pubblicati con tranche di cinquanta unità al mese.

Dai primi anni settanta la ricerca artistica ha reinterpretato l’archivio secondo le forme caotiche della stratificazione e dell’accumulo. A partire dagli anni Novanta con l’instaurarsi di una cultura della «rimediazione», viene istituito un modello di visualizzazione dei contenuti che oppone l’orizzontalità paratattica della collezione all’ipotassi della narrazione lineare.

Se un archivio tradizionale è catalogato e incasellato, nell’atlante troviamo elementi che non devono stare insieme in base ai criteri classici di catalogazione, ma che sono insieme per associazione.

In questo ‘atlante visivo’ ogni elemento può acquistare mobilità e fluttuare nei processi interattivi di internet, ridefinendo l’archivio come entità vitale, antigerarchica e rizomatica in proliferazione continua.

E’ un’enciclopedia condivisa, che sembra incoraggiare la correlazione tra cultura partecipativa e remix per dar vita sembra a nuove opere dell’ingegno.

ARCHIVIO SLAM JAM – /https://archivio.slamjam.com/

Marisa Paola Fontana

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