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Ambra: caratteristiche ed usi

L’ambra è una resina fossile emessa dalle conifere che da solida conserva al suo interno resti vegetali, fungini o animali.
Di colore traslucido varia dal giallo al rossiccio fino ad arrivare al verde. Può contenere anche insetti che sono rimasti imprigionati all’interno della sua formazione.
Tra le sue proprietà ci sono quelle di elettrizzarsi per strofinio ed è insolubile negli acidi inorganici.
Se bruciata presenta un odore aromatico a differenza di quella sintetica.
Di ambra ne esistono vari tipi: c’è quella baltica che è caratterizzata dal contenere una grande quantità di acido succinico e proviene al 90% da una fonte botanica anche se ancora non si sa quale sia.
Di questo tipo di ambra pare siano state documentate circa 256 varietà di colore classificabili in antico o classico, cognac e limone.
C’è l’ambra domenicana che viene da una leguminosa vissuta durante il miocene e non contiene acido succinico.
Ed infine c’è l’ambra del Chiapas che è nata dalla civiltà dei Maya e deriva da una specie tropicale estinta.
L’ambra viene chiamata anche pietra del mare per via della sua capacità di rimanere a galla nell’acqua salata.
In cristalloterapia si ritenga abbia il potere di far passare il mal di testa e di scacciare gli incubi, associata al 3° chakra è legata all’equilibrio della mente, alla saggezza e talvolta all’altruismo.  

Benedetta Giovannetti

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