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La Shoah dopo l’ultimo testimone


Che ne sarà del ricordo della Shoah quando tutti i testimoni di quella tragedia non ci saranno più? Chi coltiverà la memoria di quanto è accaduto? Il nodo del rapporto tra storia e memoria è da anni materia di riflessione tra storici, politici, intellettuali e testimoni. Il tema è stato al centro di diverse iniziative promosse da Proteo Fare Sapere da quasi 20 anni. In verità le tante tragedie dell’umanità, qualcuna di più e qualcuna meno, hanno trovato eco nella letteratura con opere memorabili.  Nel caso della Shoah, delle leggi razziali e della deportazione i testimoni hanno svolto un ruolo importante non solo nella perpetuazione della memoria di ciò che è stato, ma anche e soprattutto nella sensibilizzazione e nell’educazione ai principi di uguaglianza tra le persone senza distinzioni di razza, religione ecc. come le Costituzioni democratiche, peraltro, sanciscono con chiarezza.

Sarà compito della storia raccontare i fatti che, attraverso la ricerca e il lavoro degli storici, le diverse generazioni conosceranno. A noi tocca affrontare adesso il problema di un passato che non è passato ancora completamente. Per questo in occasione del Giorno della Memoria, Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL Molise lanciano un progetto di didattica laboratoriale dal titolo: Storia e memoria nell’opera di Primo Levi nel centenario della nascita (1919-2019) dello scrittore. Per la celebrazione di un evento di così particolare significato civile e morale sono stati previsti quattro moduli di didattica laboratoriale, da svolgere in quelle scuole, di ogni ordine e grado, che ne facciano richiesta.  La scelta del tema, chiarita in dettaglio nella premessa che accompagna il progetto in questione, è avvenuta sulla base di un doppio ordine di valutazioni: la prima riguarda l’evento in sé, cui una Associazione di formazione non poteva certo prescindere; la seconda riguarda la necessità di tener sempre desta l’attenzione sulla storia e sulla cultura del Novecento, che hanno in Primo Levi una figura emblematica, ormai universalmente riconosciuta. E tuttavia, se il tema prescelto è, di per sé, garanzia di grandissima rilevanza culturale, lo è non di meno per le modalità di lavoro laboratoriale, estremamente dettagliate e articolate, che esso comporta. In un momento in cui, a causa dell’avvenuto passaggio di sensibilità da un’epoca manuale e “meccanica” a un’epoca tattile e digitale, la memoria storica è divenuta sempre più debole mentre la tendenza dei giovani a rinchiudersi entro forme di vieto individualismo è divenuta sempre più forte, la proposta di un lavoro laboratoriale ci sembra costituire, se non un antidoto, di certo un utile strumento atto a correggere le spinte negative oggi in atto, temperandole o contenendole con modalità di lavoro di gruppo.  Tenuto conto che tutti i lavori fatti dagli studenti in sede laboratoriale troveranno un’adeguata valorizzazione e un riconoscimento in una iniziativa pubblica, che si svolgerà entro il mese di maggio del prossimo anno prevedibilmente in coincidenza con la celebrazione del centenario leviano, si invitano i docenti interessati ai progetti a richiederli a Proteo Fare Sapere e alla FLC CGIL Molise.

Di seguito i titoli dei percorsi didattici proposti

LABORATORIO I

Se questo è un uomo e il contesto culturale italiano del secondo dopoguerra

LABORATORIO II

La tregua, l’altro libro”, nell’Italia del boom economico

LABORATORIO III

Gli anni ’70: dai racconti “fantascientifici” all’intuizione del “vizio di forma”

LABORATORIO IV

I sommersi e i salvati: il “recidivo” della memoria scopre la “zona grigi

Stefano Venditti

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