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Sulla mia pelle, anteprima in Molise del film sugli ultimi giorni di Stefano Cucchi

Il film d’apertura alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che, a fine proiezione, ha ricevuto sette minuti di applausi, “Sulla mia Pelle”, giunge in Molise in un momento particolare, con un tema di scottante attualità, il racconto degli ultimi giorni di Stefano Cucchi, proprio in questi giorni che nel registro degli indagati è stata aggiunta una sesta persona, un ufficiale dell’Arma, e mentre il comandante generale dei Carabinieri, generale Nistri, dichiara che chi ha sbagliato non merita di indossare la divisa.

Un film in grado di impietrire il pubblico alla poltrona, al centro di un cineforum che si terrà mercoledì 7 novembre alle 19.00 a Palazzo Colagrosso a Bojano (CB). Un film presentato alla Mostra di Venezia 2018, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio Pasinetti speciale al film e ai migliori attori, Premio Brian UAAR, Premio FEDIC destinato “all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore”. “Ci è sembrato giusto coinvolgere i giovani del Servizio Civile Turchese – fanno sapere – ai quali, nell’ambito della formazione, spieghiamo il valore della Costituzione, e abbiamo incontrato l’entusiasmo e la forza di Assel, dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, insieme ai richiedenti asilo dello Sprar Karibu, che spesso giungono da Paesi dove i diritti umani fondamentali sono sistematicamente calpestati”. Nel palazzo nobiliare sede del Consiglio Comunale di Bojano, una pellicola che farà discutere, seguita da un dibattito cui parteciperanno ospiti e autorità, e un collegamento in diretta Skype con Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e con il legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo. Invitati ad intervenire il comandante provinciale dell’Arma di Campobasso, e il comandante della Compagnia Carabinieri di Bojano, ten. Roberta Cozzolino, nonché l’Associazione Nazionale Carabinieri guidata da Edoardo Varanese. “Non per condannare, ma per riflettere”, il sottotitolo dell’evento, che rifugge il facile populismo, ma che offre un indirizzo di lettura del film, nella direzione di una volontà a stabilire comunque la verità;un dibattito dai toni moderati, sul valore della vita umana, sul trattamento dei detenuti, abuso di potere, anche quando chi ci sta di fronte viola la legge. Il tutto in una piazza, quella di Bojano, dove è forte, tra i giovani, l’uso di sostanze stupefacenti.

 

Stefano Venditti

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