Image default
Ambiente & Società In evidenza

Ecco perché studiare il comportamento di tardigradi e seppie nello spazio

Gli esperimenti Cell Science-04 e UMAMI (Understanding Microgravity on Animal Microbe Interactions), ossia esperimenti che hanno in programma di inviare circa 5.000 tardigradi e 128 seppie sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Gli esperimenti sono stati commentati per AGI da Luciano Anselmo, ricercatore presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Fadeo” (ISTI), che ne ha spiegato le motivazioni:

Inviare tardigradi e piccole seppie sulla Stazione spaziale internazionale può sembrare curioso, ma si tratta di due esperimenti volti a individuare nuove promettenti linee di ricerca che potranno aiutare la scienza a garantire la salute a lungo termine dei futuri esseri umani che viaggeranno nello spazio“.

I tardigradi e le seppie sarebbero inviati sull’ISS dal Cargo Dragon 2, della compagnia privata SpaceX, già decollati verso la Stazione. Gli esperimenti sono due, perché due sono gli obiettivi da raggiungere, come spiega ancora Luciano Anselmo:

Cell Science-04 rappresenta un curioso tentativo di approfondire la nostra conoscenza delle capacità di resistenza dei tardigradi insieme ai rifornimenti, infatti, la stazione orbitante riceverà circa 5.000 tardigradi, dei piccoli esseri viventi dotati di straordinarie abilità di sopravvivenza. Questi unici animaletti riescono infatti a tollerare condizioni che ucciderebbero gran parte delle forme di vita note. [Per quanto riguarda l’UMAMI, invece] I calamaretti selezionati per l’esperimento sono organismi che raggiungono pochi centimetri di lunghezza, ma hanno sviluppato una relazione con un batterio bioluminescente che risiede in un organo specifico dell’animale. Anche gli esseri umani sono caratterizzati dalla presenza di un numero davvero impressionante di batteri che contribuiscono alla nostra salute.

Quindi, uno degli esperimenti mira a studiare la resistenza di un animale e vuole cercare di replicarla in vari modi negli esseri umani. L’altro, invece, intende studiare il rapporto tra un essere vivente e i suoi batteri, così da capire il funzionamento e le modalità, eventuali, anche negli esseri umani.

Domenico Attianese

Altri articoli