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Quarto sciopero per il clima: in più di 300mila nelle piazze italiane

“La lotta contro i cambiamenti climatici è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio”, diceva Antonio Guerres, Segretario Generale delle Nazioni Unite nell’ormai lontano dicembre 2018. A quasi un anno da quella frase fatidica, ne è passata di acqua sotto i ponti. Date importanti vivide nelle agende di tutto il mondo: 15 marzo, 24 maggio, 20 – 27 settembre e 29 novembre. Questo il lungo e tortuoso percorso portato avanti dal movimento apolitico e pacifista Fridays For Future, che prosegue nella sua battaglia. Ma chi sono? Per cosa combattono? Stiamo parlando di migliaia di persone, di tutte le età, impegnate a salvare il pianeta che ci ha accolto, e che ad oggi ci sta dando un ultimatum, dopo essere stato dilaniato dalle sofferenze causategli dal genere umano.

La terra sta cercando di farsi sentire, chiede pietà, i fiumi esondano, la terra trema, gli incendi divampano, le foreste bruciano, gli animali muoiono. Ed è per questo che l’esercito di Greta Thunberg, la sedicenne svedese ideatrice di questo movimento ormai mondiale, continua a riversarsi nelle piazze di tutto il mondo, esattamente come è accaduto il 29 novembre. Ma questa volta è entrato nel mirino anche il Black Friday, simbolo di un consumismo sfrenato e di uno sfruttamento indescrivibile, che può essere contrastato solo proseguendo lungo la stessa strada. #Blockfriday è stato l’hashtag della giornata, lanciato proprio dal nostro Bel Paese.

Allora anche l’Italia, con quasi 140 città coinvolte, ha dato il suo contributo. Nonostante la pioggia in certi casi e il tempo incerto in altri, sono scese in piazza più di 300.000 persone, affiancate dalle principali associazioni ambientaliste. L’obiettivo? Tentare di fare pressione su i leader politici di tutto il mondo, cosicché vengano presi i provvedimenti adeguati per fermare questa abominio contro il pianeta. Da Milano a Roma, da Napoli a Torino, da Nord a Sud, erano in tanti a manifestare e a confrontarsi, soprattutto in vista della conferenza Onu, la COP25, che si terrà a Madrid il 2 dicembre, proprio riguardante il clima, alla quale parteciperà anche la stessa Greta. Si tratta di una conferenza necessaria, nella quale si parlerà di gas serra e della loro indispensabile riduzione.

 «Al Governo italiano chiediamo di attuare oggi stesso la transizione dal modello delle fonti fossili a quello delle energie pulite e rinnovabili, – scrive Fridays For Future Italia, all’interno del sito ufficiale – per evitare al Paese gli effetti degli sconvolgimenti climatici, il declino economico, industriale e sociale. Il settore è tecnologicamente maturo per una sostanziale transizione e per raggiungere l’obiettivo zero emissioni al 2030». Una mobilitazione non indifferente dunque, ma soprattutto indispensabile, in particolar modo se consideriamo quanto sta accadendo, ovvero gli incredibili fenomeni atmosferici che stanno mettendo in ginocchio intere zone di tutto il mondo.

Giulia Baldini

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