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Aspettando “Pigmenti”, Collettiva d’Arte Contemporanea

Possiamo ben dire che l’Arte, quella con la A maiuscola, si piega, ma non si spezza, anzi si adatta agli eventi nefasti che l’uomo imbecille cagiona al divenire creativo dell’umanità. Non potrebbe essere diversamente. D’altronde, come si potrebbe fermare il pensiero culturale?
Mesi di preparazione per una mostra davvero straordinaria sembrano essere stati solo propedeutici ad un evento che “non sa da fare”. Potrebbe sembrare questa la chiave di lettura del lavoro svolto agli occhi dei critici e degli estimatori d’arte.
Eppure tutto sembrava andare come desiderato: periodo preparatorio, certezza della presenza di ottimi artisti, scelta del luogo, garanzia della produzione, tema delle opere, eccetera, sino a quando, maledetto Covid 19 e chi lo ha causato, la tanto attesa “Pigmenti, la Collettiva d’Arte Contemporanea”, evento internazionale previsto dal 15 al 22 dicembre 2020, purtroppo, è stata rinviata.

Tuttavia, confermano gli organizzatori, l’esposizione sarà sempre allestita presso la Sala Nagasawa (ex Cartiere Latina) in Via Appia Antica, 42 a Roma. Nel frattempo, è stata “modellata” in un plastico che riproduce quello che gli appassionati di arte visiteranno, probabilmente, in primavera.
Il progetto, promosso dalla Regione Lazio, dal club BluOltremare International Arts, dal Centro Arte Castel Gandolfo e dal Parco Regionale dell’Appia Antica, sotto l’attenta guida artistica del maestro Giulio Pettinato, ideatore dell’iniziativa, vanta la presenza di 27 artisti più volte apprezzati per la loro capacità creativa di interpretare segmenti di vita quotidiana.
Tra gli altri ci sono opere di Paola Aleandri (Roma), Maristella Angelo (Macerata), Stefano Alisi (Genzano), Sabrina Aureli (Parigi), Letizia Cavallo (Roma), Debjan Dey (Calcutta).

“Pigmenti”, intesa come materia primordiale della creazione dell’universo! Mai titolo più appropriato poteva essere generato dall’estro di Pettinato, per dare un senso, in un momento così incerto e nello stesso tempo impegnativo, alle genti di tutta la terra, alle quali se serve qualcosa per dare efficaci motivazioni di rinascita, una sorta di start up, al vivere quotidiano, è trovare la forza di autorigenerarsi. Sono polveri da rimodellare per riproporre quei valori che vantano secoli di storia culturale e che stanno subendo attacchi per un parziale annientamento della vita. L’arte, come la scienza, è in prima fila per l’auspicato traguardo.

Bruno Cimino

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