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“Peninsula” e “#Alive”: il ritorno degli zombie in Corea del Sud

Il cinema horror sudcoreano ha prodotto alcune tra le più spaventose pellicole del genere.
I coreani sembrano avere un’incredibile abilità nello scavare nelle profondità dell’animo umano, portando alla luce ansie, inquietudini e ossessioni che prendono forma sullo schermo nel modo più realistico e grottesco possibile. Inoltre, sembrano avere una particolare predilezione per gli spiriti vendicativi e gli zombie. Ed è proprio grazie al filone zombie se qualche anno fa l’horror coreano è tornato alla ribalta con il celebre “Train to Busan”, per il quale è stato anche realizzato una sorta di sequel/non sequel dal titolo “Peninsula”, ambientato 4 anni dopo gli eventi narrati nel primo capitolo. Stavolta lo spettatore seguirà le vicende di un ex militare che era scampato all’epidemia fuggendo all’estero: all’uomo viene affidata la missione di recarsi nei territori devastati dagli zombie e qui scoprirà una piccola colonia di sopravvissuti. Il film dovrebbe debuttare nei cinema coreani nelle prossime settimane.
Ma non è tutto: a Giugno arriverà un altro film sugli zombie, dal titolo “#Alive”, che vede il debutto alla regia di Cho Il-hyung, il quale si è occupato anche della sceneggiatura al fianco dell’americano Matt Naylor.
Il ruolo del protagonista di “#Alive” è stato assegnato all’attore Yoo Ah-in, il quale veste i panni di un giovane che trascorre la sua vita all’interno del proprio appartamento, isolato dal resto della società. La sua esistenza sembra trascorrere in maniera monotona e tranquilla, finché nel mondo esterno non scoppia una misteriosa epidemia che trasformerà le persone in zombie rabbiosi e affamati. Restare a casa non è più sicuro: il ragazzo sarà costretto a uscire e affrontare il mondo esterno se vorrà sopravvivere.

Yami

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