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Inasprimento delle pene per chi maltratta gli animali

È stata presentata il 17 giugno 2020, in Corte di Cassazione, dal Partito Animalista Italiano, guidato da Cristiano Ceriello, una nuova proposta di legge contro il maltrattamento degli animali che prevede un innalzamento delle pene e l’introduzione di pesanti sanzioni amministrative.
Negli ultimi mesi, infatti, le cronache hanno riportato una serie di notizie sulle sevizie inflitte che non accennano a diminuire e, in questo, l’Italia non è seconda a nessuno. Evidentemente le poche leggi in vigore e i vari Trattati internazionali sono insufficienti per fermare questo vergognoso animalicidio.
A Priolo, un comune della provincia di Siracusa, è stato ucciso un cane sino a farlo morire legandolo con una catena ad un’auto e trascinandolo; a Torino la polizia ne ha liberato un altro segregato in una cantina; nella zona di Torino, Carabinieri e Polizia hanno smantellato un’organizzazione dedita al traffico illegale di cuccioli; a Ragusa, una mucca “imbizzarrita” è stata abbattuta per strada a colpi di pistola dalle forze dell’ordine; per un vuoto legislativo, a Monza, alcuni cani, dopo aver vissuto per ben per otto anni con una famiglia adottante che li aveva salvati dai maltrattamenti, rischiano di ritornare al sadico allevatore; è di qualche giorno fa la notizia di alcuni pitbull tenuti in condizioni disumane e usati per i combattimenti clandestini rinvenuti dalla Polizia di Casal di Principe nel Casertano.

Durante i mesi più neri del contagio Covid-19, ancora da debellare, lo zoo della città di Bandung, Indonesia, non avendo cibo sufficiente per nutrire i suoi 850 animali, ha pensato che la soluzione migliore fosse quella di sacrificarne una parte per nutrire con la loro carne gli altri e non è escluso che la stessa soluzione sia stata impiegata altrove. Non si sono mai fermati i camion che trasportano in modo atroce tra uno Stato e l’altro animali stipati; nel Varesotto, a Besnate, in un’apicoltura, sono stati trovati morti avvelenati circa un milione di insetti; in Calabria a Gioia Tauro, i Carabinieri della Forestale e gli agenti della Polizia ecozoofila hanno scoperto un canile lager che ospitava oltre 400 cani; in India un elefante è morto dilaniato da un petardo inserito in un ananas che aveva ingerito, e via dicendo.
Tra i vari punti la proposta di legge del Partito Animalista così recita: “… Chiunque con crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da 25.000 a 50.000 euro; … chiunque con crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a cinque anni e con la multa da 20.000 a 30.000 euro; la stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
Inoltre, è stata evidenziato che chiunque venga condannato, ai sensi dell’art. 544 ter del codice penale, sarà sottoposto al ritiro della patente, alla sospensione della licenza del porto d’armi, del passaporto, del permesso di soggiorno e di ogni altro documento equipollente, come pure saranno revocati agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi già concessi dalla Pubblica Amministrazione.

Bruna Fiorentino

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