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Arte & Cultura

Le mummie animali nell’antico Egitto

Quando si parla di Egitto quello che salta subito alla mente sono le mummie e il loro affascinante mistero. Anche se non tutti sanno che il più alto numero di mummie ritrovato non è quello dei faraoni o dei dignitari di corte bensì quello delle mummie di animali anch’essi dunque consegnati all’eternità.

Tra le mummie più frequenti troviamo quelle a forma di 

Gatto: incarnazione della Dea Bastet, dea dell’ambiente domestico e della fertilità femminile

Cane: da sempre compagno dell’uomo impiegato per controllare i greggi e nella caccia, il cane per gli Egizi era legato al dio Anubi il dio che conduceva le anime nell’oltre tomba e che presiedeva alla mummificazione

Ibis: rappresentazione del Dio Thot è il dio della Sapienza e della magia e custode del tempo, del calcolo e della scrittura. Ha il compito di annotare il peso del cuore del defunto nel giudizio davanti a Osiride. In alcuni casi alcune di queste mummie avevano delle granaglie nel becco come a voler simboleggiare un pasto nell’aldilà.

Ariete: è il dio della creazione con il suo tornio da vasaio e con il limo del Nilo. E’ la manifestazione del dio Khnum che dà la vita al mondo e modella il corpo degli uomini. Era un dio venerato per lo più ad Ermopoli e ad Assuan.

Falco: rapace in grado di dominare grandi altezze con un volo controllato, è la veste terrene di Horus figlio di Osiride e di Iside ed è strettamente associato alla figura del faraone. Il tempio più importante si trova ad Edfu, dove questi uccelli venivano allevati e onorati. Le mummie venivano confezionate in varie maniere, dal semplice bendaggio ad esempi più elaborati con la testa ricoperta da maschere modellate, dipinte e dorate. 

Coccodrillo: era considerato come uno degli animali da tenere il particolare considerazione. Infatti nelle aree paludose dove gli Egizi andavano a caccia e a pesca queste creature erano un terribile pericolo e andavano rispettati con particolare attenzione. Il coccodrillo era la manifestazione del dio Sobek particolarmente venerato a Kom Ombo nell’alto Egitto. Qui il coccodrillo era venerato e alla sua morte imbalsamato e seppellito con sfarzo. 

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