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L’artigianato a Venezia è un patrimonio culturale

Le persone sono coinvolte dalle lavorazioni realizzate a mano. Secondo un’antica leggenda il merletto è nato dall’intuizione della moglie di un pescatore il quale, vedendo le reti stese al sole ad asciugare, notò subito come le alghe e il filo formassero arabeschi e disegni decorativi.

L’artigianato a Venezia è un patrimonio culturale da valorizzare per le sue particolarità e per la preziosa lavorazione. Nel famoso made in Italy concorre in maniera determinante l’artigianato prodotto nelle diverse regioni d’Italia. Oggetti e manufatti sono in evidenza nella città lagunare. Diventa una straordinaria occasione per i turisti che visitando Venezia: possono ammirare e acquistare questi preziosi oggetti. Non possiamo dimenticare la famosa arte del merletto, caratteristica distintiva della città.

Come nasce il merletto

Secondo un’antica leggenda il merletto è nato dall’intuizione della moglie di un pescatore il quale, vedendo le reti stese al sole ad asciugare, notò subito come le alghe e il filo formassero arabeschi e disegni decorativi. Non si è sicuri se sia solo una semplice leggenda, ma i luoghi dei pescatori coincidono con quelli della lavorazione dei merletti: Burano e Pellestrina. Dal Cinquecento, comunque, anche altre trine hanno abbellito gli abiti e i corredi nuziali delle donne veneziane: il punto a “filo tirato”, “a reticello” e quello “in aria” (il più nobile), il punto “contro tagliato” e le “rosette”.

Il ruolo economico

Il merletto rappresenta la cultura di Venezia che risplende in tutto il mondo e diventa ambasciatore inconsapevole dell’Italia. L’artigianato è il motore economico della città e coinvolge l’economia del Paese a pieno titolo. Questi mestieri devono essere valorizzati e tramandati nel tempo perché costituiscono un patrimonio culturale straordinario. 

Francesco Fravolini

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