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Arte & Cultura

‘La legge del tempo’ di Pamela Guglielmetti

C’è anche il videoclip ufficiale dal 30 maggio; una produzione Masterblack per la regia di Andry Verga

‘La legge del tempo’ è il singolo di Pamela Guglielmetti disponibile dal 26 maggio 2023 sulle piattaforme digitali per l’etichetta La Stanza Nascosta Records. C’è anche il videoclip ufficiale dal 30 maggio; una produzione Masterblack per la regia di Andry Verga. ‘La legge del tempo’ è un pop d’autore raffinato e punteggiato di suggestioni. 

Pamela, perché hai scelto la musica pop?

«In realtà non ho mai scelto la musica pop, non mi considero un’artista “pop”. I miei panorami musicali non si sono mai accostati a generi preconfezionati. Purtroppo la musica, oggi più che mai, tende a volere confinare e identificare in un genere il repertorio artistico che, al contrario, per sua natura non dovrebbe essere definito. Ogni artista dovrebbe essere riconosciuto per un suo personalissimo stile. Io non mi sono mai rifatta a generi e artisti, quando scrivo e compongo attingo ai miei panorami interiori. Il mio lavoro si è sempre discostato dal genere pop. Anche se per il lancio di questo singolo abbiamo utilizzato la definizione “pop d’autore”, l’accostamento è un po’ forzato ma necessario per rispondere alla richiesta esterna di potermi contestualizzare all’interno dei generi disponibili. Sono anche stata, in passato, forzatamente accostata all’indie, ad esempio. In questo nuovo lavoro, che precede un intero album in uscita il prossimo autunno, si ritrovano sonorità più contemporanee che presentano anche inserimenti digitali, ma un orecchio attento capisce immediatamente che non si tratta di genere pop. Oggi mi presento in una veste molto trasformata rispetto al passato, ma porto una commistione di linguaggi ricercati, che puntano essenzialmente a rappresentare con parole e suoni, profondi panorami emozionali. Le armonie e le melodie dei miei brani sono molto diverse strutturalmente dai classici pezzi pop, come è anche l’uso che faccio della voce e la scelta degli arrangiamenti. È la stessa problematica che si riscontra quando, da autore, ti trovi a dovere registrare un brano per tutelarne i diritti. Ti ritrovi a dovere obbligatoriamente registrare il tuo brano come un componimento di “musica leggera”, quando è risaputo che la musica leggera è una musica di intrattenimento. Non viene contemplata la dicitura “musica d’autore” che è quella da cui provengo e che cerco di mantenere viva con una scrittura curata ed attenta, parola per parola, accordo per accordo. La “musica da ascolto”, ossia quella che richiede attenzione, che non può essere fruita come sottofondo durante una cena o un aperitivo, ma necessita di essere sedimentata in uno spazio sacro del cuore e compresa, non trova collocazione. Se io dovessi definirmi, mi accosterei sicuramente ad un genere praticamente scomparso, che è quello del Teatro canzone».

Che messaggio vuoi lanciare?

«Questo nuovo brano, “La legge del tempo” cerca di riportare l’attenzione sulla fragilità dei rapporti umani. Un tema attualissimo, in un contesto sociale mondiale, sempre più spinto ad un mondo sintetico e distante. Oggi diventa più semplice vivere di relazioni social, o comunque superficiali. Si è sempre meno disposti ad incontrare l’altro, davvero. Qualsiasi tipo di relazione diventa un terreno pericoloso, nel quale procedere sempre giocando in difesa. Confrontarsi con qualcuno significa scegliere di mettersi a nudo, mostrarsi, accettare l’immagine che di noi ci viene mostrata. Sì perché ogni incontro è una opportunità di incontro con sé stessi, e soprattutto con le parti di noi che fatichiamo ad accettare. Siamo tutti specchio l’uno dell’altro. I rapporti umani sono l’opportunità di crescita più potente che abbiamo e che, invece, sprechiamo continuamente per paura. La nostra società è abituata a vivere di maschere, finte identità che ci cuciamo addosso nella speranza di controllare tutto, nascondere ferite, fragilità, vuoti interiori. Se si ha il coraggio di avvicinarsi all’altro, lo si fa cercando di non perdere il controllo e vedere e cercare in chi abbiamo di fronte ciò di cui abbiamo bisogno. Proiettiamo le nostre aspettative e i nostri vuoti emotivi, senza mostrare chi siamo davvero e senza vedere e sentire realmente chi ci è vicino. Se si parla poi di sentimenti, tutto si amplifica perché, in questo caso, corriamo il rischio che le nostre ferite ci vengano mostrate con forza. Non riflettiamo mai sul fatto che ricontattare la propria ferita può essere una grande opportunità di guarigione, di scoprire che potrebbe non fare più così male come un tempo, rivelandoci che stiamo crescendo. Preferiamo scappare. La triste realtà, però, è che non scappiamo dall’altro ma da noi stessi. La legge del tempo vuole rappresentare il territorio di incontro asincrono di due anime fragili con bisogni emotivi diversi, che rischiano di perdere l’opportunità di cogliere l’insegnamento di quella precisa esperienza. Due anime che possono contattarsi davvero soltanto fluendo con gli eventi, rinunciando al bisogno di controllarsi reciprocamente, osservando e rispettando le reciproche ferite senza fuggire e consapevoli del fatto che, nonostante l’atto di coraggio, potrebbero perdersi. Il tempo, come avvicina, mostrerà anche il senso dell’incontro “molte anime si sfiorano, si feriscono, per guarire e lasciarsi andare. Altre restano vicine ma solo il tempo lo mostrerà. Questo brano è denso di carico emotivo e cerca di riportare ad uno spazio del cuore dimenticato, la cui assenza sta sempre più depauperando la nostra realtà sociale».

In che modo la musica del brano può essere attualizzata a questo momento storico?

«L’ambientazione musicale di questo brano può essere attualizzata perché è la commistione di linguaggi contemporanei ed altri che fanno parte del passato, della nostra storia. Oggi siamo il risultato del nostro passato. Strumenti naturali si fondono ad altri digitali percorrendo una memoria storica passata e presente. La musica è atemporale, non esiste musica antica, sorpassata o attuale. Ormai nel mondo musicale è già stato sperimentato di tutto, è soltanto la modalità con la quale si attinge agli archivi di questo flusso spazio temporale sonoro, a determinare l’efficacia del messaggio che si lancia. Linguaggi molto antichi possono essere fortemente attuali. Non è l’utilizzo di elementi contemporanei che determina quanto un brano può essere attuale, ma la sua forza, la scelta di suoni che possono arrivare ai bagagli emotivi delle persone. Perché oggi questa è la grande sfida, rimettere in connessione con le emozioni profonde. La musica non è nata per diventare un manifesto di una tendenza sociale, un manifesto politico o di una moda, è nata per emozionare. Io e Salvatore Papotto, nel singolo come nell’intero album, abbiamo voluto tornare a questa realtà o almeno, cercare di avvicinarci. Per questo l’unione di diversi linguaggi: le emozioni possono innescarsi sia per un suono che ci fa affiorare un ricordo passato (come le madeleine per Proust), sia per una vibrazione di un sintetizzatore che supporta una voce che racconta. È sempre e solo un personalissimo viaggio quello che ci offre il suono, ed in questo momento storico è importante tornare alla dimensione umana. Una delle nostre scelte, ad esempio, è stata quella di non utilizzare contraffazioni vocali. Oggi va tanto di moda il vox tuning, in studio come dal vivo. Noi abbiamo scelto di usare una voce naturale che non si preoccupa di essere virtuosa ma vera, sottolineando i passaggi emotivi di ogni racconto». 

Chi è Pamela Guglielmetti

È un’attrice, coreografa, regista, scrittrice e cantautrice: artista dalle mille sfumature, ha pubblicato il suo primo album, “L’eco dei mondi perduti” nel 2019, cui è seguito “Frammenti”, disco candidato al Premio Tenco 2020. Nel 2021 ha pubblicato “Cammino controvento”, anch’esso candidato al Premio Tenco, che sembra racchiudere la massima essenza artistica della cantautrice. In uscita il prossimo autunno, su etichetta La Stanza Nascosta Records, il nuovo lavoro in studio.

Video

Gli arrangiamenti sono stati curati dal produttore Salvatore Papotto. La musica del brano è cofirmata dal compositore Franco Tonso, presente anche al pianoforte. 

Videocliphttps://www.youtube.com/watch?v=WVFrIN436fk.

Francesco Fravolini

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