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Arte & Cultura

Klimt in mostra a Piacenza

160 opere tra dipinti, sculture, grafica e manufatti d’arte.
Eccezionalmente l’opera “Ritratto di Signora” ritrovato nel 2019

Fino al 24 luglio, è possibile visitare ed ammirare la mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo”, negli spazi piacentini della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e dell’XNL – Piacenza Contemporanea. La mostra racconta di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese: Gustav Klimt. Tra le opere, “Ritratto di Signora”, dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi poi ritrovato nel 2019, a cui è dedicata una intera sezione della mostra. Il percorso espositivo prevede oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Museum di Linz, il Tiroler Landes Museum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre. La mostra è arricchita anche da un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt, con opere straordinarie come il Sogno del melograno (1912-1913) di Felice Casorati, esposto nuovamente dopo più di trent’anni, la scultura in marmo e oro Carattere fiero e anima gentile (1912) di Adolfo Wildt e l’affascinate ciclo Le mille e una notte (1914) di Vittorio Zecchin. Il percorso espositivo della mostra parte dal clima del simbolismo europeo, da cui Klimt prende le mosse con incisioni e disegni emblematici. Ci si addentra quindi nella vicenda del pittore attraverso la Secessione Viennese da lui fondata con altri 17 artisti nel 1897 in segno di protesta verso l’arte ufficiale. Il Ritratto di Josef Pembauer (1890), capolavoro di Klimt che ne preannuncia la “stagione d’oro” introduce a opere quali la Signora con mantello e cappello su sfondo rosso(1897-1898), Signora davanti al camino (1897-1898), Dopo la pioggia (1898), Le amiche I (Le sorelle) del 1907, il Ritratto di Amalie Zuckerkandl (1913-1914), il Ritratto di Signora in bianco (1917-1918). Sono esposti inoltre i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898), che all’epoca fece scandalo. La mostra è curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia. L’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 ma dal 20 maggio sono previste aperture speciali. 

Informazioni e prenotazioni
T. +39 0523 179861

 www.arthemisia.it

www.riccioddi.it

Amalia Barbara Di Bartolo

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