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Jason Momoa contro il TMT International Observatory LLC 

Dopo cinque anni di rigorosa campagna, durante la quale l’intero globo terrestre è stato misurato al fine di individuare qualunque caratteristica atmosferica che potesse influenzare il funzionamento del telescopio in progetto, nel 2009 la commissione del Thirty Meter Telescope ha selezionato il vulcano Mauna Kea come sito perfetto in cui costruire il gigantesco osservatorio astronomico.
Peccato che quel territorio sia considerato sacro dagli Hawaiani.
L’attore Jason Momoa, originario di Honolulu, si è rifiutato di continuare le riprese di “Aquaman 2” per unirsi a migliaia di attivisti che stanno portando avanti la protesta contro la costruzione del telescopio di 30 metri.
Tramite il suo profilo Instagram, l’attore ha pubblicato una foto che ritrae il cantiere del Subaru Telescope del 1992, denunciando l’enorme danno che verrà arrecato al territorio se il nuovo telescopio verrà realizzato sulla cime del Mauna Kea.

Ecco il testo con cui ha accompagnato la foto: “Fan**lo a questo! E il TMT è quattro volte più grande! Mi dispiace Warner Bross ma non possiamo girare “Aquaman 2”. Perché Jason è stato investito da un bulldozer mentre cercava di fermare la profanazione della sua terra natale. Questo non accadrà. Non ve lo lasceremo fare mai più. Adesso basta. Andare da un’altra parte. Ripubblicatelo. Ecco come appare la costruzione del telescopio (Subaru Telescope, 1992). Il TMT sarà quattro volte più grande su terra indenne. Dobbiamo proteggere la nostra montagna spaventata da ulteriori profanazioni”.

Il problema non è tanto il costo dell’opera, che dovrebbe arrivare a circa 1,4 miliardi di dollari, ma il fatto che il luogo scelto sia sacro. I locali, infatti, lo chiamano “Regno degli dei”.
Anche l’attore Dwayne “The Rock” Johnson ha sostenuto Jason Momoa.
Al “Tonight Show” di Jimmy Fallon The Rock ha dichiarato: “Questo vulcano è la loro chiesa. Sarebbe come costruire un telescopio su questa chiesa. Questa cosa è molto più grande di un telescopio in costruzione. Questa è umanità. Questi sono esseri umani che vengono feriti. Cerchiamo di essere premurosi, cerchiamo di essere empatici e prendiamoci sempre cura della nostra gente. Perché alla fine della giornata tutto si riduce a quello. Prendersi cura delle persone”.

Yami

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