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Incontri d’autore. Intervista alla scrittrice Roberta Dieci

Roberta Dieci è una brillante autrice fantasy che dopo il successo del suo primo libro “I sogni non fanno rumore” edito da Bookabook edizioni nel 2019, ha pubblicato quest’anno il suo secondo romanzo “YA Lotus. Le anime di Aoroa” con la Reverdito.

A due anni dall’uscita del pluripremiato ‘I sogni non fanno rumore’, è uscito il 22 agosto ‘Lotus. Le anime di Aoroa’: una storia dai tratti epici, di magia, d’amore e d’avventura, ma che nasconde molto di più…
Sì, la storia raccontata in Lotus è molto profonda e, per chi sa leggere con attenzione, sotto la superficie sono nascoste citazioni letterarie, riferimenti al mondo antico, ma anche spunti che scavano nel profondo del nostro animo. Per certi versi, è una storia che rappresenta molto bene le  dicotomie presenti nella nostra società e nell’animo di ognuno di noi, mostrandoci quanti sforzi servano a mantenere ‘l’equilibrio’ e quanto sia davvero eroico riuscire a crescere e a migliorarci, anche affrontando l’esperienza del dolore.

Giulia, protagonista de ‘I sogni non fanno rumore’, e Bianca (Lotus) hanno tratti in comune?
Decisamente sì: sono entrambe appassionate di letteratura classica, impegnate nello studio e nello sport con ottimi risultati. Tutte e due hanno come un dissidio interno che le lacera e le costringe a compiere un percorso psicologico ed emozionale molto complesso… alla fine entrambe si troveranno a dover scegliere ‘da che parte stare’.

Lo sport, dal calcetto all’atletica, occupa sempre un posto nei suoi scritti: perché?
Lo sport ha occupato un ruolo fondamentale nella mia vita ed è stato determinate per la mia crescita: ho praticato sia atletica, sia calcio e spero di riuscire a trasmettere anche ai miei lettori la passione per lo sport e per la sana competizione.

Quanto c’è di epico in Lotus?
Lotus ha molti tratti che lo avvicinano al mondo sacro dell’epos e della cultura antica, con le ninfe, le muse, le sacerdotesse e gli oracoli… d’altra parte il genere ‘fantasy’ altro non è se non un’evoluzione dell’epica classica.

Perché ha deciso di raccontare l’amore in questo modo?
Ho cercato di rappresentare l’apollineo e il dionisiaco, il razionale e l’irrazionale che c’è dentro ognuno di noi… perché l’amore non è mai solo bianco o nero…

Nel tuo primo romanzo la tua passione per i classici si intuiva, in Lotus è ancora più esplicita: che valore dai alla cultura latina e greca?
Credo che tutti dovrebbero studiare la cultura antica, perché è lì che si trovano le basi del nostro presente, della nostra cultura, del nostro modo di pensare. Inoltre le pagine della letteratura classica sono talmente affascinanti che è impossibile non rimanerne colpiti.

Lotus avrà un seguito?
Assolutamente sì, si tratta di una saga in più volumi. Io e il mio editor stiamo lavorando alacremente per garantire l’uscita del secondo volume della saga in primavera 2020.

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