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60 anni senza Fausto Coppi

60 anni senza Fausto Coppi: oggi cade infatti l’anniversario della morte del Campionissimo del ciclismo, avvenuta il 2 gennaio 1960. Angelo Fausto Coppi nacque il 15 settembre 1919 a Castellania (AL) e cominciò a pedalare per lavoro: infatti a 13 anni lavorava come garzone di una salumeria per la quale faceva consegne in bicicletta. Passò poi alle corse non professionistiche a 15 anni. La prima gara ufficiale la corse nel 1937 ma si ritirò per una foratura mentre la prima vittoria arrivò nel 1938, ancora da dilettante. Nel 1940 iniziò a vincere da professionista e non si fermò più: fino al 1959 conquistò 151 corse su strada tra cui 5 Giri d’Italia, 2 Tour de France e gare in linea tra le quali 5 Giri di Lombardia, 3 Milano-Sanremo, 1 Parigi-Roubaix e il Mondiale di Lugano 1953.

Fu un campione anche su pista dove vinse 2 Mondiali di Inseguimento e fu recordman dell’Ora dal 1942 al 1956. La sua leggenda fu legata anche al dualismo con un altro campione come Gino Bartali. Fu aiutato dal suo fisico particolare, longilineo e apparentemente fragile ma con una grande resistenza allo sforzo dovuto a un sistema cardiorespiratorio unico (34 pulsazioni/minuto a riposo) ma anche a una maniacale preparazione delle gare basata sui materiali, la dieta, l’allenamento e la medicina sportiva.

Il 14 dicembre 1959 dopo una battuta di caccia in Alto Volta, attuale Burkina Faso, Coppi si ammalò di malaria: i medici diagnosticarono una semplice influenza ma negli ultimi giorni di dicembre le sue condizioni si aggravarono. “L’Airone”, come veniva soprannominato Coppi morì in un ospedale di Tortona (AL) il 2 gennaio 1960 lasciando un vuoto immenso in tutti gli sportivi italiani.

Daniele Capello

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