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Il grande De Sica, come ha iniziato?

Tutti conoscono Vittorio De Sica, uno dei più grandi attori, registi e sceneggiatori italiani, nonché uno dei padri del neorealismo e della commedia all’Italiana. Uno dei più grandi maestri della storia del nostro cinema.

Ma come ha iniziato?
Vittorio De Sica nasce nel 1901 a Sora, quella che un tempo era parte della “Provincia del Lavoro” del Regno d’Italia, da Umberto De Sica, cagliaritano, e Teresa Manfredi, napoletana. Un uomo del sud, un uomo di un altro mondo e un’altra epoca.

Vittorio, che aveva un rapporto molto stretto con i genitori, soprattutto con il padre Umberto – al quale dedicherà “Umberto D”, uno dei capolavori del neorealismo – si avvia agli studi di ragioneria, ma incontra quasi subito il cinema, da giovane, a soli 16 anni, grazie a Roberto Bencivenga, amico di famiglia, che gli procura una piccola parte nel film muto: “Il processo Clémenceau”. Dopo questo primo approccio con il mondo del cinema, De Sica decide di finire gli studi di ragioneria, ma, una volta terminati, le cose cambiano: inizia a fare teatro.

Nel 1923, accetta una scrittura teatrale della compagnia di Tatiana Pavlova, per poi passare, nel 1925, ad essere il “secondo attore brillante” di Italia Almirante, diva del cinema muto. Successivamente, nel 1927, diventa “secondo attor giovane” della compagnia di Luigi Almirante, Sergio Tofano e Giuditta Rissone.

Nel 1930, a soli sette anni dal suo debutto teatrale, diventa “Primo attore” della compagnia di Guido Salvini, e lì, viene notato da Mario Mattoli che lo scrittura e lo mette in coppia con Umberto Melnati. I due formarono un duo comico, all’epoca di primo piano.

Questi incredibili successi lo portarono, nel 1933, a fondare una compagnia teatrale propria con Giuditta Rissone e Sergio Tofano, concentrata soprattutto su spettacoli comici. Ma già tra il 1927 e il 1928, il cinema inizia a chiamarlo: parteciperà a due film muti.

Il successo teatrale lo spingerà ancor di più nel mondo del cinema e lo farà diventare, dal 1932, uno degli attori più richiesti, anche grazie ad uno dei più grandi successi musicali della sua carriera, ossia, “Parlami d’amore Mariù”.

Dal 1932 in poi, arriveranno i primi film, come: “Darò un milione” del 1935, “Il Signor Max” del 1937, “I Grandi Magazzini” del 1939 e “Manon Lescaut” del 1940.
E da lì in poi, parafrasando un famoso modo di dire, è storia del cinema.

Domenico Attianese

foto: wikipedia

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