Image default
Ambiente & Società In evidenza

Extinction Rebellion a Roma dal 5 al 15 ottobre 2020

Dilagano in tutto il mondo le proteste pacifiche contro l’infestazione ambientale organizzate da XR: una sirena d’allarme che da qualche anno suona insistentemente.
Dopo le mobilitazioni di Londra, Torino, Bologna, New York, Milano, Melbourne, Francoforte, Copenaghen, Parigi eccetera, il gruppo romano manifesterà nella capitale con una serie di programmi che dureranno tre settimane.
Grazie a questi dissensi si può dire che, anche se lentamente, qualcosa si muove per fermare il flusso di carbonio nell’atmosfera limitando  le estrazioni di carbonio, petrolio e gas.
La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ad esempio, in tema di ambiente, ha deciso di finanziare solo progetti sulle energie rinnovabili e non più quelli legati alle fonti di energia fossili e gas naturali.
Stiamo assistendo inermi allo scioglimento dei ghiacciai, alla desertificazione che avanza  inesorabilmente,  rimaniamo impauriti per le nuove identità che le stagioni stanno assumendo, per l’inquinamento atmosferico che uccide ogni anno milioni di persone; subiamo le bombe d’acqua, i maremoti e fra non molto arriveranno le bombe di calore che uccideranno non meno di un miliardo di persone se, avvertono gli scienziati, non riusciremo a contenere il riscaldamento globale entro 1.5 gradi centigradi. La scarsità d’acqua, i mari inquinati, la vegetazione ammalata, le epidemie saranno la conseguenza di un pianeta destinato alla morte.
L’ingordigia di una sistema sempre più avido condanna il nostro pianeta.

Ora, gli attivisti di Extinction Rebellion, insieme ai tanti movimenti impegnati in questa lotta, alzano la voce e radunano milioni di persone in tutto il mondo. Molti hanno lasciato le loro redditizie attività per dedicarsi completamente a questa causa perché, dicono, “Non c’è tempo da perdere”.
Alla crisi climatica ed ambientale gli attivisti rispondono con una ribellione creativa, colorata, festosa, nonviolenta. Si fanno arrestare, si incollano per strada e sulle vetrate delle grandi società petrolifere, non fanno opposizione alle varie polizie che li arrestano, anzi gli stessi gli sussurrano che sono d’accordo con le loro proteste. E sono donne, uomini, bambini, nonni provenienti da vari ceti sociali.
Gli scienziati dicono che manca poco al non ritorno. I governi inizieremo a prendere piena coscienza quando sarà troppo tardi?
La natura ci punisce severamente con le devastazioni e le pandemie di cui l’uomo nel nome dell’avidità e della vanità, della ricchezza più sfrenata, sottomettendo i popoli più deboli, è l’unico artefice. E allora “C’è bisogno di una cultura rigenerativa – come sostengono quelli di XR – creando una cultura che sia sana, resiliente e adattabile.”. Dobbiamo credere nella rigenerazione naturale del creato. E se vogliamo che ciò avvenga, , possiamo evitare i milioni di morti che le malattie della terra potranno provocare, dobbiamo ribellarci pacificamente.
Il 25 settembre è stata la Giornata Mondiale per la Giustizia Climatica, e il 9 ottobre si svolgerà lo sciopero nazionale per il clima. Auspichiamo altri appuntamenti come questi, sino a raggiungere gli obiettivi desiderati.

Bruno Cimino

Altri articoli