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“Dante Beyond Borders”: opera dantesca e cultura indiana

È una co-produzione Italo-Indiana, con l’istituto Italiano di Cultura di Mumbai e Ahum Trust.

Instabili Vaganti presenta lo spettacolo nel celebre teatro “Rangashankara” di Bangalore, in India. La performance – con la sua prima mondiale il 30 novembre 2021 e una replica il 1° dicembre 2021 – esplora le numerose connessioni tra l’opera dantesca e la cultura indiana, sia dal punto di vista iconografico che filosofico e teologico

Nello spettacolo c’è un connubio tra opera dantesca e cultura indiana. La performance – con la sua prima mondiale il 30 novembre 2021 e con una replica il 1° dicembre 2021 – esplora le numerose connessioni tra l’opera dantesca e la cultura indiana, sia dal punto di vista iconografico che filosofico e teologico.

Dante nomina ripetutamente nel suo poema l’India, il fiume Gange; come da tradizione dell’epoca, colloca il Paradiso terrestre nel territorio indiano. L’india ha colpito, con le sue meraviglie, la mente del poeta, il quale, nell’immaginare l’Oriente, vedeva sorgere il sole dal Gange.

Linguaggi culturali

È un incontro culturale che vuole mettere a confronto un’opera letteraria con due visioni differenti. C’è un’ampia possibilità di comprendere le sfaccettature che caratterizzano la performance culturale dedicata alla danza.

In “Dante Beyond Borders” le terzine dantesche e le evocative azioni fisiche del performer, Nicola Pianzola, incontrano le mudra e i gesti della danza Bharatanatyam, coreografati da Anuradha Venkataraman.

Le musiche elettroniche del compositore, Riccardo Nanni, interagiscono con le sonorità classiche indiane e le sperimentazioni vocali dei performer attorno al testo dantesco, creando suggestivi paesaggi sonori.

Lo spettacolo, diretto da Anna Dora Dorno, esplora differenti linguaggi che spaziano dalla danza tradizionale indiana al teatro fisico e sperimentale, alla video arte e la musica elettronica, per traghettare lo spettatore nel viaggio ultraterreno intrapreso da Dante.

Francesco Fravolini

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