La castagna di Cuneo è un prodotto IGP e rappresenta una delle eccellenze gastronomiche italiane. Il suo nome deriva proprio dalla zona d’origine, la provincia di Cuneo, in cui circa un centinaio di comuni sono coinvolti nella sua filiera di preparazione. Come ogni produzione IGP è legata ad un processo di coltivazione e lavorazione esclusivamente collegato al luogo d’origine del prodotto.
di Glenda Oddi
La castagna di Cuneo è un prodotto IGP e rappresenta una delle eccellenze gastronomiche italiane.
Il suo nome deriva proprio dalla zona d’origine, la provincia di Cuneo, in cui circa un centinaio di comuni sono coinvolti nella sua filiera di preparazione. Come ogni produzione IGP è legata ad un processo di coltivazione e lavorazione esclusivamente collegato al luogo d’origine del prodotto.
È ottenuta dalla coltivazione del genere Castanea Sativa, numerose sono le sue varietà: Garrone Nero, Tempuriva, Bracalla, Contessa, Verdesa, Pugnante, Sarvai d’Oca, Sarvai di Gurg, Sarvaschina, Siria, Rubiera, Marrubia, Gentile, Castagna della Madonna, Frattona, Rossastra, Crou, Garrone Rosso, Gabiana, Marrone di Chiusa Pesio e Spina Lunga, Ciapastra.
Come molte produzioni tipiche italiane, anche quella delle castagne di Cuneo risulta avere origini particolarmente antiche. I primi documenti che la menzionano risalgono alla fine del XII secolo, ma con tutta probabilità la coltivazione caratterizzava l’area già da molto tempo prima.
Le popolazioni montane trovavano, infatti, nelle castagne un alimento particolarmente nutriente e una valida alternativa al grano e al frumento durante il periodo invernale e ad elevate altitudini.
A partire dal XVI secolo, la documentazione che attesta la coltura diviene sempre più abbondante. In essa si nota una particolare attenzione dei possidenti verso l’annotazione della quantità e delle caratteristiche delle castagne prodotte dalle piante.