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Alla scoperta della Sabina Laziale

Due chiacchiere con Arianna dell’Azienda Agricola Quercia Madre

Abbiamo fatto due chiacchiere con Arianna che con l’azienda agricola biologica “Quercia Madre” ha avviato da diversi anni un percorso di ripristino e salvaguardia della diversità locale.

Ci troviamo a Cantalupo in Sabina, piccolo e grazioso borgo del Rietino, a soli 60 km da Roma.

In queste campagne della Sabina Laziale, Quercia Madre ha deciso di destinare un terzo dei suoi terreni alla vegetazione autoctona:  boschi con querce, olmi e cespugli di rovi con allori, biancospino e tanti altri arbusti.

L’azienda coltiva in modo naturale legumi ed erbe aromatiche oltre a diversi cereali tra cui alcuni “grani antichi” del Reatino.

Quercia Madre infatti fa parte della Cooperativa Grani Antichi del Reatino con cui promuove la riscoperta di grani anticamente coltivati in quest’area.

Dal 2016 è stato introdotto l’allevamento di api fondamentale sia per l’impollinazione naturale che per favorire la varietà faunistica della zona.

Con le api infatti sono aumentati anche i loro predatori naturali, innescando un circolo virtuoso di salvaguardia della biodiversità locale.

Arianna, raccontaci qualcosa su Quercia Madre. Perché avete scelto questo nome?

L’azienda nasce nel 2010 quando gli eredi del barone di Cantalupo hanno messo in vendita un terreno collinare di 28 ettari adiacente alla mia abitazione dove è presente la quercia più grande di Cantalupo in Sabina.

È nata così la voglia di preservare l’ambiente circostante quella grande Quercia attraverso la creazione di un’azienda agricola biologica che rispettasse i ritmi della natura.

Com’è nata la tua passione per l’agricoltura biologica e cosa ti ha spinto ad avviare questa attività?

Io sono una biologa e la passione per gli animali, gli insetti in particolare, l’ho sempre avuta.

Quando ho lasciato Roma per vivere in campagna, con gli anni ho maturato l’idea che l’unica cosa che potrà salvare il mondo sono le piccole produzioni locali che consentano all’ambiente di stare in equilibrio con il mondo agricolo.

Il Laboratorio della Quercia Madre

Ci puoi parlare dei Grani antichi del Reatino?

La Cooperativa dei Grani Antichi del Reatino è una bella realtà nata qualche anno fa.

Un gruppo di giovani agricoltori, tutti in regime di coltivazione biologico, ha iniziato a coltivare grani antichi, in prevalenza il Rieti.

Questi grani sono a basso contenuto di glutine e quindi sono più digeribili dal nostro organismo.

Alla Cooperativa di produttori si affianca una Filiera di trasformatori (panificatori, pizzerie, ristoranti) che stanno iniziando a scoprire come la qualità della materia prima sia fondamentale per fornire ai loro clienti un prodotto più salubre.

Quali sono le difficoltà maggiori a cui va incontro una realtà come la vostra?

La concorrenza dei prezzi sicuramente è un fattore discriminante.

Abbiamo piccole superfici di coltivazioni e quantitativi di grani non paragonabili a quelli delle grandi estensioni di pianura. Sosteniamo quindi un costo maggiore per le lavorazioni e preparazioni dei prodotti.

Anche le strutture per le successive lavorazioni (molitura della farina) che non sono presenti in loco vanno ad incidere nel costo finale del prodotto.

Su GreenerVibes è possibile prenotare un laboratorio di autoproduzione saponi o crema naturale. Puoi spiegare in cosa consiste e perché lo consigli?

L’idea di proporre un laboratorio di autoproduzione di cosmesi naturale (saponi e creme) nasce dall’esperienza personale.

Mi sono resa conto che molto spesso abbiamo tutte le materie prime per evitare l’acquisto di prodotti di sintesi chimica altamente inquinanti, anche per la presenza di contenitori di plastica non smaltibili.

E allora basta avere un po’ di olio di oliva, autoprodotto o acquistato, per fare dell’ottimo sapone per tutta la famiglia.

Lo consiglio perché è una pratica divertente, semplice e da fare anche con bambini e che consentirebbe un notevole risparmio di prodotti altamente inquinanti.

Che aggettivi utilizzeresti per descrivere Cantalupo in Sabina?

  • Accogliente, con una lunga storia molto interessante
  • Comodo per la vicinanza con treno e autostrada
  • Verdeggiante
  • Silenzioso

Ci consigli 5 cose da non perdere a Cantalupo e in Sabina?

  1. visita allo splendido Parco Naturale Vincenzo Camuccini di Cantalupo, dove nei secoli sono stati piantati oltre 100 alberi provenienti da tutto il mondo.
  2.  una camminata nei borghi pedonali come Casperia, Roccantica, o Montasola dove poter girovagare per vicoli nella pace più totale.
  3. una passeggiata verso gli eremi di San Michele e San Leonardo sul Monte Tancia. Queste esperienze ci fanno capire come questi ambienti erano abitati anche secoli fa da persone che cercavano il contatto con l’infinito.
  4.  un’escursione lungo il Fiume Tevere all’interno del Parco Naturale Regionale di Nazzano Tevere Farfa. C’è una splendida strada che può essere percorsa facilmente a piedi e in bicicletta ed è adatta sia per adulti che per bambini.
  5. da non perdere assolutamente il piatto tipico della zona: gli “stringozzi”. Si tratta di una pasta fatta con acqua e farina da condire con un sugo semplice di pomodoro, olio e olive.

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