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Sapere & Sapori

Mario Amati

Di origini ciociare e sarde, incontra la reporter romana Laura Tenuta ad Ozieri.

Chef stellato, passa la vita tra studio e professione per divenire un cuoco dalle alte competenze.

Nei secoli tante eminenze nell’ars culinaria hanno fatto del loro sapere dei testi, a tutt’oggi fonti di ispirazione, da pentola e mestolo, a penna e calamaio.

Sorte questa, condivisa anche da Amati, divulgatore per cui seguirà la recensione di Sardinia Esculenta (“Sardegna Squisita”).

Un’excursus storico culinario:

Il sapere in cucina affonda le sue radici in tempi remoti, per la figura del cuoco bisogna attendere le grandi civiltà.

Nell’antica Roma le iscrizioni di propaganda compaiono sul Foro per affittare cuochi in voga.

Federico II di Svevia con la sua scuola salernitana, dà vita ai primi ricettari come quello di Mastro Martino da Como, noto alle tavole di corti europee.

Al Rinascimento spetta il manuale dell’Opera di Bartolomeo Scappi, siamo ormai nell’era dei grandi banchetti divenuti poi nel Barocco sinonimo di sfarzosità; proprio nel seicento, però, un nemico sta per schiacciare la cucina dei terrotori italici: la nouvelle cousine francese.

Nel settecento grazie a Francesco Leonardi, romano con esperienze europee, si compete con l’oltralpe.

Ottocento e populismo: in punta di piedi difendono e diffondono le tradizioni italiane, a mezzo di ricettari locali a sostegno di ricette ataviche.

A cavallo tra ‘800 e ‘900  Pellegrino Artusi con “La scienza in cucina” , “L’arte di mangiar bene” e Vittorio Agnetti con “La cucina delle specialità regionali”, divengono scudo contro gli attacchi stranieri.

Ed è così che la figura del cuoco si è modellata nei secoli: oggi figura professionale in voga.

Ma torniamo a Mario:

Mario Amati, inizia le sue esperienze ad 11 anni grazie ad un bar ozierese di famiglia, dove le novità divengono subito consuete.

Si forma nella Scuola Alberghiera di Sassari con il titolo di Perito Turistico, apprendistato in Costa Smeralda ed altre località italiane e straniere (intellettuale plurilingue). 

Corsi di alti livelli, incontri importanti durante la carriera (Carnacina, Bolognesi, Parucucchi) per un’immersione “blasonata” nelle tecniche e maestrie.

Oneroreficienze e titoli:

l’ambita del Collegium Cocorum, Presidente Cuochi della Sardegna, Ambasciatore della Cucina sardo-italiana a Madrid targa donata dal Console dei tempi, nel 2024 arriva anche il riconoscimento presso il Museo Civico di Ozieri (Festival della Gastronomia Sardo/Europea) per mano del Presidente del Rotary Club di Ozieri Giovanni Frau.

Un consiglio che lascia ai giovani: impegno, tenacia, devozione. Il cuoco per vocazione  richiede l’olio di gomito pari ad altre attività.

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