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L’istituto Mannucci di Ancona e il suo omaggio a Bruno Cantarini

Un contesto scolastico, quello del Mannucci di Ancona, di cui si è sempre parlato molto, non soltanto a causa di quella strana etichetta sulla schiena che pone l’accento sulla stravaganza intesa come problematicità, sull’abbigliamento dei ragazzi interpretato come probabile indice di tossicodipendenza, sulla passione che gli insegnanti dimostrano di avere durante il lavoro, considerato come una sorta di debolezza professionale, ma anche in riferimento a meriti che vanno riconosciuti.

Sono infatti  i risultati che contano davvero, perché sembra essere esattamente quel rapporto tra docenti ed allievi, non del tutto apprezzato ai piani alti, ( precedente articolo  correlato in tal senso) la chiave di lettura di un successo concreto, derivante dalla complicità, da obiettivi comuni, da sentimenti come l’amore.

Progetti non meramente scolastici, ma umanitari, culturali e profondamente artistici, che tengono conto del futuro e del passato, di maestri che hanno lasciato il segno, come Bruno Cantarini, al quale è stato dedicato un intero lavoro, commissionato dal parroco Don Davide Duca. Trattasi di una grande opera, la Croce absidale, frutto di un intero anno di operosità da parte della classe 5A di arti figurative (2016/2017), inaugurata lo scorso 22 settembre.

Il progetto è stato coordinato dal professor Nicola Farina, il quale giorno dopo giorno mostra una vocazione per il proprio lavoro, quella dolcezza che, come lo stesso Bruno Cantarini sottolineava, è essenziale se si vogliono ottenere risultati concreti. Di quali risultati stiamo parlando? Probabilmente quelli che, non ai piani alti, tengano conto della vita stessa degli studenti, che inizia prima, durante e dopo la scuola e che guarda ai loro sogni, alle loro sofferenze taciute, al bisogno di stima, a quella spinta che soltanto amando è possibile trasmettere.

Senza insegnanti carismatici non si avranno studenti appassionati, giovani delicati nell’animo e ricchi nell’intelletto, che necessitano di sentirsi irrigati dalla fiducia piuttosto che da spregiudicati controlli. Così, grazie alla memoria di educatori straordinari come Bruno Cantarini ed alla presenza di docenti altrettanto presenti come Nicola Farina, l’Istituto Mannucci di Ancona vanta con orgoglio la realizzazione di lavori apprezzati dalla stessa città di Ancona, e da sponsor che hanno voluto sostenerne il sacrificio, come il Rotary Club Ancona – Conero; la Marinadorica; la Falegnameria Iencinella.

Un capolavoro che ha destato anche  l’ attenzione del Pontificio Consiglio della Cultura e che ha ottenuto un patrocinio grazie all’intervento del Presidente Cardinale Gianfranco Ravasi.

Sul sito dell’istituto Mannucci è possibile conoscere tutti i progetti dell’anno e capire come, dove esistono confronto, dialogo, armonia, affetto, alberghino anche le risorse atte a promuove autostima nella mente degli studenti, unico presupposto per il successo e la realizzazione. Ci sia augura che anche ai piani alti tutto questo venga guardato ed intimamente riconosciuto.

Eleonora Giovannini

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