Nei giorni scorsi ci ha lasciati Lea Massari, una delle ultime attrici del Cinema che ha fatto storia del nostro paese
Il mondo del Grande Schermo, nei giorni scorsi, ha perso una delle ultime attrici protagoniste di quel Cinema del ‘900, capace di raccontare, con lucida drammaticità, la storia del nostro paese, con le sue virtù e le sue meschinità, i suoi eroi e suoi miserabili.
Parliamo di Lea Massari, mancata a Roma lo scorso 23 giugno, all’età di 91 anni: era nata nella Capitale il 30 giugno 1933, al quartiere Monteverde Vecchio, ma nei primi anni di vita, per motivi di lavoro del padre, ingenere, dimora in Spagna, Francia e Svizzera, dove ultima gli studi superiori. Il suo vero nome era Anna Maria Massatani, a vent’anni torna a Roma e si iscrive alla Facoltà di Architettura, ma vuole essere indipendente, così si mantiene come indossatrice e collaborando con il costumista Piero Gherardi. Quest’ultimo si accoge subito che Anna Maria ha carsima e una dialettica fluida e mai banale, così le facilita la strada per entrare nel mondo del Cinema. Il suo primo film è “Proibito”, di Mario Monicelli, del 1954, una storia drammatica di faide tra famiglie della Sardegna. Arriva il periodo in cui la Massatani decide di darsi il nome d’arte di Lea (in memoria del promesso sposo Leo, mancato a pochi giorni dal matrimonio) Massari (come contrazione di un cognome d’origine non facile da ricordare).
E’ l’inizio di una carriera straordinaria, caratterizzata da cinquanta film per il Grande Schermo una decina di sceneggiati per la TV e diverse opere teatrali di successo, tra cui Rugantino, di Garinei&Giovannini, nel ruolo prinmcipale femminile di Rosetta, al fianco di Nino Manfredi.
Lea Massari era elegante, discreta, con una voce ruvida che dava carattere ai personaggi interpretati, riusciva a presentare con forza il ruolo che proponeva, senza esibizione, senza ostentazione, solo (si fa per dire) con una bravura recitativa unica e una sensibilità artistica che le permetteva di svolgere i ruoli drammatici con grande credibilità. Infatti la vollero i maggiori registi del secolo scorso, italiani e stranieri: da Monicelli ad Antognoni, da Marcel Bluwal a Claude Sautet, passando per Dino Risi, che la guidò, insieme ad Alberto Sordi, in “Una vita defficile”, del 1961, un film che, oltre ad essere una perla rara del Cinema, è una pagina di Storia della nostra Nazione.
Recita in produzioni italiane e straniere, soprattutto in Francia, con Jean Paul Belmondo, Yves Montand e Jean Louis Trintignant. Nel 1979 è Luisa Levi in “Cristo si è fermato ad Eboli”, nel 1990 recita nel suo ultimo film, “Viaggio d’amore”, di Ottavio Fabbri, al fianco di Omar Sharif, Ciccio Ingrassia e della debuttante Maria Grazia Cuccinotta.
Per “Una vita difficile” e “I sogni muoiono all’alba” vinse il David di Donatello, mentre per “La prima notte di quiete” e “Cristo si è fermato ad Eboli” ottiene il Nastro d’Argento.
Dopo il ritiro dalle scene, Ferzan Ozpetek cerca di convincerla al ritorno sul Grande Schermo per inetrpreatre il ruolo di zia Eleonora Ravelli in “Cuore Sacro”, del 2005, ma la Massari ormai ha deciso di ritirrasi a vita privata, nel suo attivismo a difesa degli animali e contro la vivisezione. Così il ruolo di zia Eleonora andrà a Lisa Gastoni.
By Fabio Buffa