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Le emozioni nel cuore di Gio Falchetto alle prese con la crescita

La storia che insegna a trasformare le difficoltà in opportunità. 

Il suo nome è “Gio Falchetto”, il neonato personaggio uscito dalla penna sottile di Daniela Bocciarelli. Ed è proprio il nome “di battesimo” di questo falco pellegrino a costituire il titolo della nuova pubblicazione illustrata, dove si affronta no temi di vita molto attuali. Facile quindi l’identificazione nei personaggi del mondo animale.  Basterà quindi ricercare “Gio Falchetto – Emozioni nel cuore” e il gioco è fatto. Salterà fuori un’immagine, a tutta pagina, con il falchetto ritratto di profilo che sembra interrogarci con il suo sguardo pensieroso. A pesare sulla mente del piccolo pennuto sono tante cose, anche se una in particolare è sicuramente più difficoltosa da accettare. Del resto, si sa che le favole sono semplicemente dei generi narrativi; in realtà le vette su cui Gio conduce i lettori, tra una avventura e l’altra, sono destinate ad imprimersi nei cuori. Ma vediamo di stringere il focus sul piccolo-grande protagonista.

“Era una fredda giornata di primavera a Rocce Aguzze, quando, dal guscio dell’uovo appena rotto, la testolina di un falco pellegrino si affacciò al pallido sole del mattino”. Così ha inizio il viaggio iniziatico a cui viene esposto il piccolo volatile sin dalla sua prima venuta al mondo. Un volo che trascinerà il lettore tra le volte celesti dove avverrà di tutto; tanto che in più di una occasione il falchetto si farà una domanda. “Perché proprio a me doveva capitare?”. In effetti la storia consente di mettere a nudo le emozioni più autentiche che si trova a vivere chi, fin dalla più tenera età, è esposto a condizioni di separazione in nidi che di caldo hanno ben poco. Emozioni dunque ritratte in presa diretta e rese sempre più palpabili via via che la storia prende forma. 

Si parlerà della nostalgia del nido, del senso di vuoto, di pericoli in agguato, di sfide da affrontare, di dolori nascosti da metabolizzare. Ma anche della magia di un incontro in grado di cambiare la vita, di amicizie vere destinate a lasciare un segno, di passioni del cuore, di astri che illuminano i sentieri tortuosi del vivere. Una storia dunque che consentirà, specie a chi vive condizioni di disagio familiare, una facile identificazione con il personaggio. E così seguendo i voli pindarici di un falchetto che cresce, si avrà modo di comprendere che c’è anche dell’altro, oltre al dolore della mancanza e al disagio della diversità. Indimenticabile la copertina di muschio intrecciato che fa da fil rouge tra presente e passato e che riscalda il cuore quando ci si sente soli al mondo. Una rara sensibilità quella che l’autrice dimostra nell’affrontare temi importanti e dolorosi ma sempre con un occhio e un tatto alla portata di bambino.   

Ma chi è Daniela Bocciarelli? Una laureata in scienze geologiche con una casa stracolma di libri. Da qui forse l’interesse per gli aspetti materici che richiamano la terra l’aria e l’acqua, habitat naturale del mondo animale. Un pianeta che sembra rappresentare un leitmotiv nella narrazione dell’autrice, non nuova a storie che hanno per protagonisti gli animali. Si pensi a “Tornatore e il suo lagotto” e a “Tornatore e la zampina di Ricciotto” di Bertoni Editore. Un amore che si avverte in modo palpabile per il mondo animale e che traspare anche dalle immagini scelte per rappresentare i protagonisti. Nessuna trasposizione in veste antropomorfica dei personaggi che quindi sono ritratti con sembianze molto verosimili. Una precisa scelta voluta dall’autrice che per le illustrazioni si è affidata a Francesco Montesanti al quale va, citando testualmente “un enorme grazie per aver dato il più bel volto che l’autrice potesse desiderare a Gio e Leo Falchetti”.  Per chi fosse interessato all’acquisto su Amazon e, perché no, a lasciare una recensione, questo è il link utile che rimanda al libro tradotto anche in lingua inglese.

               

Di Maria Teresa Biscarini

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