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L’app della quarantena

Andy Warhol aveva predetto che tutti avrebbero avuto almeno 15 minuti di fama nella vita. Possiamo dire che aveva previsto il mondo degli attuali social network.
Considerando la piattaforma del momento, aveva quasi ragione: in realtà potrebbero essere 15 secondi. Infatti questa è la durata massima di un video con musica (i clip non musicali possono durare fino a un minuto) su TikTok, la piattaforma di condivisione video che è stata presa d’assalto nel mondo. Il suo target favorito è under 25, ma in generale TikTok quest’anno ha superato Facebook e WhatsApp come l’app non gaming più scaricata al mondo.
Il contenuto di TikTok non è mai da prendere troppo sul serio e va dal cibo alla moda, dagli scherzi agli animali domestici, oltre alle onnipresenti sfide della danza. È perfetto, in altre parole, per il momento attuale in cui molti di noi sono bloccati in casa e hanno un disperato bisogno di un divertimento sciocco per passare tempo e trastullarsi. Questo potrebbe essere il motivo per cui, anche se non l’hai scaricata, all’improvviso trovi, intasando i tuoi social media, clip di Justin Bieber che balla con I’m a Savage di Megan Thee Stallion o Jennifer Lopez e Alex Rodriguez che si scambiano gli abiti con Drake Gira. Sembra che tutti, dai dottori e dalle infermiere, ai genitori confusi messi in quarantena con gli adolescenti, si stanno avvicinando all’app e talvolta diventano virali quasi inconsapevolmente.
Ciò che lo distingue da Snapchat o dall’ormai defunto Vine è una differenza cruciale: l’algoritmo strettamente custodito che produce la dashboard di apertura dell’app. Infatti a differenza di altre app, questa schermata principale non è piena di persone che stai seguendo: questo perché l’algoritmo cerca nuove clip anziché spingere quelle già popolari. In poche parole: non hai bisogno di molti follower per diventare virale. È questo premio allettante che dà all’app quel sex appeal diverso da tutte le altre e che fa battere il cuore dei milioni di TikTokers.

Riccardo Pallotta

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