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Lago d’Orta: scopriamo l’Italia meno nota

Il lago d’Orta è un lago di origine glaciale situato in Piemonte, diviso tra la provincia di Novara e quella del Verbano-Cuio-Ossola, al cui interno è presente l’Isola di San Giulio.

La presenza umana su questo lago risale al Neolitico come testimoniano alcuni scavi archeologici condotti sull’Isola di San Giulio che hanno portato alla luce frammenti ceramici ascrivibili alla cultura dei vasi a bocca quadrata.

Nel corso dell’età del ferro le sponde del lago erano abitare da popolazioni celtiche inquadrabili nell’ambito della cultura di Golasecca, mentre nei secoli successivi il territorio seguì il processo di romanizzazione che caratterizzò la transpadana.

Con l’arrivo dei Longobardi attorno al 570 le terre dell’alto novarese furono inquadrate nel ducato di San Giulio a capo del quale fu posto nel 575 il Duca Mimulfo, con l’incarico di difendere la zona dell’Ossola da Franchi.

Nel 1219 dopo una contesa ventennale tra il vescovo e il comune di Novara nacque formalmente il feudo vescovile della Riviera di San Giulio, suddiviso nelle 3 unità amministrative di Riviera Superiore, Riviera Inferiore e Signoria di Soriso.

Nel 1311 la Riviera divenne contea imperiale successivamente conosciuta anche come principato vescovile.

Nel 1767 i diritti sovrani sul territorio furono ceduti a Casa Savoia; la definitiva cessione di potere ai Savoia avvenne però solo nel 1817 con la rinuncia ufficiale da parte dell’ultimo principe-vescovo titolare. Il comune di Omegna e la parte settentrionale del lago, invece, si federarono con il comune di Novara fin dal 1221, seguendo le sorti del territorio novarese.

La leggenda sulla fondazione della Basilica di San Giulio narra che alla fine del IV secolo due fratelli, Giulio e Giuliano, originari dell’isola greca di Egina arrivarono sulle rive del lago e si dedicarono all’abbattimento dei luoghi di culto pagani e alla costruzione di chiese, con il beneplacito dell’imperatore Teodosio I. San Giulio lasciò al fratello Giuliano il compito di edificare a Gozzano la novantanovesima chiesa, cercando da solo il luogo dove sarebbe sorta la centesima. Giulio individuò nella piccola isola il luogo adatto, ma non trovando nessuno disposto a traghettarlo, stese il suo mantello sulle acque e navigò su di esso. Sull’isola, Giulio sconfisse i draghi e i serpenti che popolavano il luogo, simbolo evidente della superstizione pagana, cacciandoli per sempre e gettando le fondamenta della chiesa nello stesso punto in cui oggi si trova la basilica.

Benedetta Giovannetti

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