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Arte & Cultura

Il cavaliere inesistente

di Italo Calvino

adattamento Matilde D’Accardi e Tommaso Capodanno

regia Tommaso Capodanno

con Francesca Astrei, Maria Chiara Bisceglia, Evelina Rosselli, Giulia Sucapane

al Teatro India di Roma dal 6 al 17 dicembre 2023

by Bruno Cimino

Nell’ambito delle celebrazioni per Calvino 100, il Teatro di Roma presenta un progetto che arricchisce ulteriormente il già considerevole programma dedicato alle scuole.

La produzione, infatti, affidata al giovane regista Tommaso Capodanno e ad un cast tutto al femminile, che in diverse occasioni hanno dato prova di distinguersi all’interno dei progetti laboratoriali, ma più in generale, di accompagnamento alla visione con cui il Teatro di Roma è solito arricchire l’offerta destinata al pubblico scolastico, ben si presta a questo scopo. Lo spettacolo ben si adatta ad un pubblico di scuola secondaria di II grado, ma accoglie bene, per programmi e messa in scena, anche al ciclo della scuola secondaria di I grado.

Note di regia

Come mettere in scena qualcuno che non esiste? La forza di volontà non basta, ma il teatro ci viene

in aiuto. Il teatro è un luogo magico, dove giocando è possibile mettere in scena ciò che è invisibile,

far vedere allo spettatore ciò che non c’è. 

Con Il cavaliere inesistente, Calvino ha creato uno dei personaggi più suggestivi della letteratura

novecentesca, capace di segnare la crescita di molte generazioni, tra cui la mia.

Agilulfo è pura forza di volontà: nei modi e nelle azioni, sarebbe il paladino perfetto, se non fosse

che non esiste. Tale conflitto lo rende potentemente umano e vicino a noi. La storia di questo eroe

impossibile ribalta ironicamente l’immaginario dei racconti cavallereschi e rende protagoniste

figure solitamente marginali. L’intera narrazione è infatti affidata alla guerriera Bradamante, la

quale, per eccellenza, rappresenta la diversità nell’armata di Carlo Magno.

Lo spettacolo indaga le tematiche dell’identità e dell’esistenza, mettendo al centro i tre elementi

principali del romanzo: una voce narrante di donna, un cavaliere che non c’è e un gioco fanciullesco

di guerra e di amore. In scena ci saranno quattro attrici, quattro Bradamante che, attraverso le parole

di Calvino, racconteranno le vicende di Agilulfo, Gurdulù, Rambaldo, Torrismondo e gli altri. Oltre

ad agire diventando via via i personaggi della storia, le interpreti manovreranno una grande

armatura bianca, come se fosse una marionetta, dando vita al Cavaliere Agilulfo.

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