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Natura&Animali

I colombi italiani

Se si parla di Columbidi vengono in mente immediatamente i piccioni. In realtà in questa famiglia rientrano diverse specie: in Europa ne abbiamo tre di “colombi” e quattro di “tortore”. Il piccione di città, chiamato Colombo domestico o Piccione torraiolo (Columba livia domestica) è una sottospecie rinselvatichita del Piccione selvatico (Columba livia) e per alcuni ornitologi è da considerarsi come entità alloctona. Il Piccione selvatico è una specie ormai molto rara in Italia, presente con poche coppie sulle coste meridionali e insulari. È simile alla forma domestica “pura” non presentando tutte le varietà cromatiche di questa ma un piumaggio tendente al grigio acceso con sfumature verdi e violacee; possiede inoltre un becco più appuntito e lungo.

Simile ma poco diffusa è la Colombella (Columba oenas), di dimensioni e colorazione simili ma senza la tipica cera bianca sul becco delle altre due specie europee.

Più grande e ben diffuso è invece il Colombaccio (Columba palumbus), una specie di origine forestale ma in grande espansione negli ultimi anni, osservabile regolarmente anche nei giardini e parchi cittadini. E’ una specie che compie migrazioni importanti dal Nord-Est europeo con grandi stormi anche di centinaia di individui osservabili soprattutto in autunno e che al loro interno possono comprendere alcuni individui di Colombella. Il Colombaccio si riconosce per l’evidente barra bianca sull’ala superiore in volo e quelle ai lati del collo.

Sono inoltre considerate specie europee anche se geograficamente appartenenti all’Africa le rare e localizzate Colomba dei Lauri e Colomba di Bolle (Isole Canarie) e la Colomba di Madera (Isola di Madeira)

Daniele Capello

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