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I 70 anni di Zico

Lo scorso 3 marzo é stato il 70° compleanno di un grande del calcio: Arthur Antunes Coimbra, noto come Zico. Centrocampista o trequartista in base alle esigenze, la sua tecnica e capacità di calciare erano sempre in grado di esaltare i tifosi con i suoi numeri da brasiliano ma senza la scostanza di rendimento spesso imputate ai giocatori verdeoro. L’Italia poté ammirarlo non solo nelle competizioni internazionali del suo Brasile (che la nostra nazionale sconfisse ai Mondiali di Spagna ’82) ma anche in serie A grazie all’Udinese che lo portò nel nostro calcio in un periodo in cui il campionato italiano era il più ricco di soldi e di campioni. 

Dopo 13 stagioni nel suo Flamengo infatti, nell’estate del 1983 Zico sbarcò in Friuli dove giocò due stagioni. Il suo acquisto fu complicato perché bloccato inizialmente dalla FIGC ma dopo una vera sollevazione popolare in quel di Udine e un interessamento politico arrivato fino all’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il trasferimento avvenne. Dopo una prima stagione di grande livello con 19 reti in 24 partite, una sola in meno del capocannoniere Platini, la seconda fu condizionata da vari infortuni portando un bottino di sole 3 reti in 16 partite. Senza vincere nulla in Italia tornò quindi in patria ancora al Flamengo prima di chiudere la carriera in Giappone. 

Da giocatore ha vinto 3 campionati brasiliani, 1 Coppa Libertadores e 1 Intercontinentale oltre a numerosi riconoscimenti personali come il World Player of the Year. Ha allenato poi per quasi 20 anni in giro per il mondo vincendo 1 campionato turco, 1 uzbeko e soprattutto la Coppa d’Asia 2004 alla guida del Giappone.

Daniele Capello

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