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Wembley, lo stadio-monumento del calcio che non c’è più

Il 28 aprile 1923 a Londra fu inaugurato uno stadio che sarebbe diventato nel tempo un simbolo della storia del calcio internazionale: Wembley. Lo stadio di Webley fu costruito nell’omonimo sobborgo della capitale britannica in meno di un anno. Fu inaugurato dal re Giorgio V col nome di “Empire Stadium” in tempo per l’Esposizione Universale dell’Impero Britannico del 1924. La prima partita ospitata, in occasione proprio della sua inaugurazione, fu la finale di FA Cup vinta dal Bolton 2-0 sul West Ham. In quella partita si ebbe anche il record di spettatori, con quasi 127.000 persone sugli spalti; la capienza fu poi successivamente ridotta a 82.000.
Lo stadio ha ospitato numerose partite importanti: fu la base degli incontri casalinghi della nazionale inglese e ospitò la vittoriosa finale del Mondiale del ’66, unico titolo vinto dagli inglesi, nel 4-2 contro la Germania Ovest. Fu la sede di 5 finali di Coppa dei Campioni tra il 1963 e il 1992 e delle finali di Coppa delle Coppe nel 1965 e 1993, nonchè della finale degli Europei del 1996. Fu inoltre sede fissa delle finali di FA Cup, Coppa di Lega e Community Shield, la supercoppa inglese.
A Wembley non si disputarono solo partite di calcio: nel 1948 ospitò l’Olimpiade, grazie alla presenza della pista d’atletica e numerose partite della nazionale inglese di rugby, partite di football gaelico e addirittura gare di motociclismo e un incontro di wrestling. È ricordato anche per il grande concerto dei Queen del 1986, divenuto in seguito un doppio album live.
L’ultima partita ospitata dal vecchio Wembley du, nell’ottobre 2000, Inghilterra-Germania 0-1, incontro di qualificazione agli Europei 2002. Lo stadio, nonostante molte proteste per il suo valore storico-sportivo e architettonico (in particolare le “Twin towers” in stile neoclassico) fu demolito nel 2003 per far posto al nuovo Wembley Stadium inaugurato nel 2007.

Daniele Capello

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