Le patologie pregresse sono un grave problema nel caso in cui si contrae il Covid-19. Dei ricercatori dell’Università di Padova, autori di uno studio sulle conseguenze del Covid-19 sui pazienti affetti da diabete, ha scritto una lettera pubblicata sul Journal of Endocrinological Investigation. La lettera aveva un contenuto semplice: se si soffre di diabete non si hanno più probabilità di contrarre il Covid-19, ma ci sono molte più probabilità di sviluppare delle complicanze.
Uno studio richiesto anche dal panico che si è scatenato tra gli affetti di diabete, spaventati dal poter essere maggiormente a rischio contagio. Tanto società scientifiche come la SID, l’AMD o la SIE hanno istituito un numero verde apposito per rispondere alle persone affette di diabete. Con lo studio dei ricercatori dell’Università di Padova, tuttavia, si è almeno più al sicuro e rassicurati dal punto di vista scientifico: chi soffre di diabete non rischia di contrarre maggiormente l’infezione rispetto ad altre persone.
Tuttavia, i rischi per le complicazioni sono maggiori.
Analizzando i dati da 12 studi cinesi, su 2108 pazienti, si è dimostrato che l’insorgenza dell’infezione da Covid-19 su pazienti diabetici non è maggiore che su pazienti non affetti dalla malattia. Quindi non si rischia un maggior contagio, ma ci sono rischi maggiori una volta contratto, come in ogni altro caso di malattie acute pregresse all’infezione da coronavirus.
Infatti, sempre secondo lo stesso studio, il decorso sfavorevole dell’infezione è stato maggiore nelle persone affette da diabete. Questo, tuttavia, va specificato ancora di più: in ogni caso, le persone con un andamento peggiore della malattia erano, in media, anziane e con altre patologie oltre al diabete.
Di conseguenza, se è quasi certamente ininfluente il diabete dal punto di vista del contagio, non si ha ancora una conoscenza precisa di quanto il solo diabete possa incidere sul decorso dell’infezione pandemica che sta colpendo il mondo.
Domenico Attianese
