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Campo Ligure, dove la filigrana è arte

Campo Ligure è un nome creato ex novo nel 1884, in quanto il borgo, originariamente, si chiamava “Campus Romano”, poi diventato “Campofreddo”, “freddo” da feudo o dal tedesco “Frei”, libero.

Come suggerisce il nome originario, all’inizio era niente più che un insediamento romano, un presidio voluto dall’imperatore Aureliano, durante il III secolo d.C., fortificato, a mano a mano, nei secoli a venire.
Nel X secolo, abbiamo la prima chiesa e l’intero borgo viene acquistato nel 1293, da Lanfranco Spinola.
Il borgo, nelle mani di Anfreone Spinola, diviene un feudo imperiale nel 1329, per mano di Ludovico il Bavaro, diventando parte del Sacro romano Impero.

Dopo svariate lotte di potere durante i secoli, con gli schieramenti del feudo imperiale da più lati, Campofreddo diviene parte del Regno di Sardegna, nel 1815.

Cambia nome nel 1884, in Campo Ligure, e nello stesso anno viene aperto il primo laboratorio orafo di filigrana; un grande successo per il borgo, tanto che trasformerà la cittadina in Centro Nazionale della Filigrana in oro e argento.

Attualmente, chi si reca in visita a Campo Ligure ha molto spazio per passeggiare nella natura, per fare trekking ed escursionismo nel “geoparco del Beigua”, al sicuro da qualunque lotta tra poteri imperiali.
Inoltre, ci sono altri luoghi di una bellezza mozzafiato, meritevoli di attenzione, come il Giardino Botanico montano di Pratorondanino o, al confine, il Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo, a 750 m di altitudine.

Ovviamente, oltre alle numerose chiese e centri religiosi sviluppatisi durante le dominazioni, da vedere è senza dubbio il Museo della Filigrana, che ripercorre i quasi 140 anni di storia di Campo Ligure come centro nazionale della filigrana.

Domenico Attianese

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