Ritrovata dopo oltre un secolo la Endurance

Tutto ebbe inizio con un annuncio pubblicato su The Times: “Cercasi uomini: per una spedizione pericolosa. Bassa paga, freddo pungente, lunghi mesi nella più completa oscurità, pericolo costante, nessuna garanzia di ritorno. Onori e riconoscimenti in caso di successo”. Ma forse si tratta di un falso fatto postumo la famosa missione.

La missione a cui si fa riferimento è quella dell’Endurance che lasciò il porto di Grytviken, nella Georgia del Sud, il 5 dicembre 1914. Una spedizione esplorativa trans-antartica che si proponeva l’obiettivo di attraversare l’Antartide via terra a piedi con slitte trainate dai cani per oltre 2.900 km. La missione fu ben presto un fallimento dato che la nave, Endurance appunto, si inabissò nei ghiacci del mare di Weddell il 21 novembre 1915.

Ebbene gli scienziati hanno trovato e filmato questa nave che scomparve ben 107 anni fa. La scoperta della nave perduta dell’esploratore antartico Sir Ernest Shackleton, è stata effettuata lo scorso weekend sul fondale del Mare di Weddell.

Forse a causa delle temperature antartiche, il video diffuso dagli scopritori, mostra che i resti della Endurance sono in condizioni a dir poco eccezionali. Il relitto si trova a 3.008m di profondità, ma il legno di cui è costituito è ancora integro e si legge molto bene il suo nome “Endurance”. Sicuramente un nome meritato, dato che ha resistito a oltre un secolo.

“Senza alcuna esagerazione, questo è il più bel relitto di legno che abbia mai visto, di gran lunga”, ha affermato l’archeologo marino Mensun Bound, che è sulla spedizione di scoperta e ora ha realizzato un’ambizione da sogno nei suoi quasi 50 anni di carriera. “Il relitto si trova in posizione verticale”, ha poi aggiunto.

Il progetto per ritrovare la nave perduta nella spedizione del 1915 era stato avviato dal Falklands Maritime Heritage Trust (FMHT), utilizzando un rompighiaccio sudafricano, Agulhas II, dotato inoltre di sommergibili telecomandati.

“Abbiamo completato con successo la ricerca di relitti più difficile del mondo, combattendo il ghiaccio marino in continuo cambiamento, le bufere di neve e le temperature che scendono fino a -18°C. Abbiamo ottenuto ciò che molti dicevano fosse impossibile” ha concluso orgogliosamente Mensun Bound.

Sicuramente un’affascinante scoperta che certifica una delle esplorazioni più famose e che, almeno fino a oggi, erano avvolte da un velo di mistero.

Qui trovi il video della scoperta: https://www.youtube.com/watch?v=h2J1Jr3qheI

Riccardo Pallotta©

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