Riserva di Poggio Adorno: scrigno di biodiversità

Anni di trasformazioni hanno portato questo angolo di paradiso a ripopolare parchi italiani di Cervi, a custodire specie esotiche e far innamorare i più piccini

La Riserva naturale di Poggio Adorno/Montefalcone con i suoi 500 ettari è uno scrigno naturale per numerosissime specie animali e vegetali delle Cerbaie, sistema collinare del basso Valdarno (PI).

Negli anni ’70-’80, la Riserva di Poggio Adorno ha ospitato un importante allevamento di acclimatazione per il ripopolamento di altre zone, di fauna autoctona selvatica, soprattutto ungulati come cervo, daino e cinghiale.

Dagli anni ‘90, gli allevamenti faunistici sono stati ridimensionati a fronte di una impronta divulgativa che ha portato l’apertura al pubblico nei pressi di Staffoli, l’allestimento di strutture ricettive, e di percorsi didattico-naturalistici, oltre all’avvio di importanti ricerche in campo faunistico con l’Università di Pisa. Inoltre è stata allestito un centro per la raccolta di animali sequestrati e confiscati.

La morfologia del territorio vede l’alternarsi di altopiani e sinuosi impluvi o vallini, con massima altitudine delle Cerbaie, che creano un paesaggio suggestivo e di grande pregio poiché ricco di specie.

La fauna
L’ assenza di predatori naturali e di attività venatoria crea un “ambiente naturale protetto” con notevole aumento della popolazione di ungulati (cervi, caprioli, daini, cinghiali) [dal latino ungulatum, ‘provvisto di unghie’, ossia zoccoli]. Ciclicamente censiti, daino e cinghiale in sovrannumero vengono trasferiti in altre riserve che necessitano di interventi di ripopolamento al fine di evitare danni danni al patrimonio vegetazionale. Gli altri mammiferi presenti nella Riserva, sono volpe, faina, puzzola, donnola e ghiro.

L’avifauna
La Riserva possiede una importante rappresentanza di Avifauna (voltatili) di origine esotica custoditi in una specifica area denominata AREA DI PROTEZIONE CITES- NIRDA, sequestrati e confiscati in base all’applicazione della normativa CITES 1. Nella riserva si avvicendano inoltre numerosissime specie stanziali e“di passo” che stazionano, durante le loro migrazioni all’interno della Riserva, luogo protetto.

Flora
La riserva presenta una ricca e variegata vegetazione costituita da una pineta mista a bosco di latifoglie (orniello, roverella, cerro, castagno), frutto di un ripopolamento di specie autoctone.

Fruizione
La Riserva è interamente recintata, per cui è possibile effettuare visite guidate su richiesta. Esternamente alla recinzione un percorso escursionistico di circa 10 chilometri con aree di sosta. L’accesso al pubblico è libero solo nell’area di circa 8 ettari, presso Staffoli, attrezzata per la sosta.

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