Pianosa, il gioiello dell’Arcipelago Toscano

Poco più di 10 Km2 di superficie, un carcere abbandonato e tanta natura: l’isola di Pianosa è un piccolo gioiello incastonato nel Mar Tirreno. Quinta isola dell’Arcipelago toscano, composto da sette isole maggiori, tre minori e una miriade di piccoli scogli e secche affioranti, Pianosa si trova tra l’Elba e Montecristo. Amministrativamente dipende dal comune di Campo nell’Elba, in provincia di Livorno.

Come dice il nome, Pianosa è un’isola senza rilievi: infatti la sua maggiore altitudine è di 29 m. S.l.m.. E’ famosa per essere stata sede di un importante carcere tra il 1856 e il 2011, quando fu ufficialmente chiuso. Costruito per volere del Granduca di Toscana, nacque come “colonia penale agricola” e ospitò anche il futuro Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, nel periodo fascista. I pochi abitanti nel tempo vennero evacuati e l’isola divenne quindi un piccolo paradiso naturalistico. Anche dopo l’apertura al turismo nel 2011, la presenza umana è stata contingentata per preservare l’integrità del patrimonio naturale.

La storia di Pianosa non è solo legata al carcere: le più antiche tracce umane risalgono al Paleolitico superiore. Ci sono diversi resti di edifici d’epoca romana: tra queste anche delle Peschiere per l’allevamento ittico di pregio. Sui fondali sono state trovati inoltre relitti navali e testimonianze dei commerci marittimi dell’epoca. Fu anche contesa tra le repubbliche marinare di Pisa e Genova. Recentemente è stato stanziato un importante finanziamento dal Ministero dei Beni culturali per la realizzazione di un parco archeologico.

La natura è la principale protagonista dell’isola, in un delicato equilibrio con la fruizione umana. L’isola fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano che la tutela vietando le attività più impattanti come pesca e navigazione non autorizata. La vegetazione dell’isola è costituita dalla tipica macchia mediterranea con presenza del raro Spazzaforno (Thymelaea hirsuta). È presente anche un endemismo, il Limonio di Pianosa (Limonium planesiae).

Tra la fauna sono annoverati altri due endemismi: la Lucertola di Pianosa (Podarcis muralis insulanica) e la Lucertola della Scola (Podarcis muralis muellerlorenzi), due sottospecie della comune Lucertola muraiola che vivono solo su Pianosa. Ma l’isola è soprattutto importante per l’avifauna: fondamentale approdo per gli uccelli migratori, che attraversano il mare per moltissimi chilometri ma anche per molti uccelli marini che qui si riproducono tra cui alcune specie rare: il Gabbiano corso, la Berta minore e la Berta maggiore. Pianosa si trova all’interno del Santuario dei Cetacei Pelagos: si possono osservare Capodogli, Balenottere comuni, varie specie di delfini e altri animali marini. Nell’ottobre del 2020 è stata avvistato anche un individuo della rarissima Foca monaca, una delle specie più a rischio di estinzione nel Mediterraneo.

Daniele Capello

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