Riforma giustizia: via libera dal CDM

il CDM dà l’ok al primo pacchetto relativo alla riforma della giustizia

Obiettivo della Riforma Giustizia, approvata nella giornata del 15 giugno 2023 è quello di fornire un sistema più garantista. Le polemiche sono molte poiché le posizioni degli esponenti politici sull’argomento sono fortemente contrastanti. Siamo di fronte ad un provvedimento che sembra comunque destinato a dividere.

Da un lato coloro che lo ritengono una misura dovuta e garantista il capolinea di un percorso che conduce ad una giustizia più equa.

Dall’altro c’è chi sostiene che siano di fronte ad una riforma che con ogni probabilità introdurrà nuovi spazi di impunità

Ma vediamo quali sono i punti del primo pacchetto che è stato varato a Palazzo Chigi dal CDM. Dunque è pronto il disegno di legge sulla riforma della giustizia destinata ad apportare delle modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e più in generale all’intero sistema giudiziario.

Intervento sul reato di abuso di ufficio. Si tratta di uno degli interventi più attesi da questo provvedimento

Viene abrogato il reato di abuso di ufficio di cui all’articolo 323 del codice penale che ha condotto, a dire dei sostenitori della misura alla paura della firma da parte dei pubblici amministratori con grave danno economico per i cittadini.

In base alla norma il reato si configura quando un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio di carattere patrimoniale o arreca ad altri un danno ingiusto.

Come si può leggere nella relazione che accompagna il disegno di legge nel 2021 ci sono state 4745 iscrizioni nel registro degli indagati e di queste solo 18 hanno condotto a condanne di primo grado.

Più garanzie per gli indagati in caso di custodia cautelare.

Stop al potere dei Pubblici Ministeri di impugnare le sentenze di assoluzione che sarà consentito solo in riferimento ai reati più gravi.

Intervento sulle intercettazioni. Prevista infatti una stretta sulle pubblicazioni. Viene ridimensionata così l’attività dei giornalisti che potranno riportare unicamente i colloqui contenuti nei provvedimenti giudiziari. Dunque solo se il contenuto dell’intercettazione è stato riportato negli atti del processo potrà essere reso noto.

Si mira così a tutelare integrità e onore di terzi estranei alle indagini.

Nel provvedimento approvato dal CD vengono varate anche altre disposizioni.

Approvato infatti il Decreto – legge contenente disposizioni urgenti relative all’organizzazione della Pubblica Amministrazione, in materia di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025.

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