Pompe bianche di carburanti: quanto si risparmia su un pieno

Stazioni di servizio “NO LOGO” con buon rapporto qualità-prezzo

Il prezzo dei carburanti ha raggiunto livelli mai sfiorati prima e non accenna a fermarsi. Per questo vale la pena dirigere l’attenzione sulle “pompe bianche”. Per saperne di più, basta andare all’indirizzo web www.pompebianche.it. Si apprenderà così dell’esistenza di un mondo che esula dal giro delle grandi marche e dalle compagnie di distribuzione più note di carburanti. Si tratta infatti di stazioni di servizio indipendenti non contraddistinte da un “logo” comunemente inteso, con risparmi garantiti dai 10 centesimi circa per litro. Ciò significa risparmi di qualche buon euro su un pieno e di svariate decine-centinaia di euro per chi macina tanti chilometri al mese su strada.

Ma dove sono queste “pompe bianche” e come fare per rintracciarle nella zona di appartenenza? Andando all’indirizzo web pompebianche.it, basterà inserire la zona d’interesse e si aprirà una finestra con le informazioni richieste. Ora tanto per cominciare a fare dei nomi, si può dire che appartengono alla catena delle pompe “no logo” nomi come Keropetrol, Grifo, Staroil, Mirina. Ma anche: Beyfin, Vega, Retitalia, vale a dire quelle compagnie petrolifere “minori” che sono però entrate nel panorama italiano.

La reticenza che si può avere nell’avvicinarsi a queste pompe “no logo” potrebbe avere a che fare con la qualità del prodotto. Per questo, tempo fa, “Altroconsumo”, la nota Associazione per la tutela e difesa dei consumatori, aveva condotto una vera e propria inchiesta. Il risultato dei test effettuati su campioni prelevati da svariate stazioni di servizio, scelte tra pompe bianche e pompe leader di mercato, aveva rilevato quanto segue. “Il combustibile no brand (con riferimento alla benzina) – si legge direttamente alla fonte – è del tutto analogo a quello di marca, non cambia nulla in quanto a qualità”.

E allora, verrebbe spontaneo chiedersi: “Perché il carburante no logo costa meno a parità di qualità? Andando ad approfondire, le ragioni addotte sono molteplici. In primis, le pompe bianche non rientrando nella rete delle grandi compagnie petrolifere, possono adottare diverse politiche commerciali. Tra queste si deve menzionare il fatto che l’acquisto dei carburanti viene effettuato direttamente dalle raffinerie che fanno i prezzi migliori. Questo consente di limare le spese di trasporto, specie se l’acquisto viene fatto presso le raffinerie più vicine.

 Altro punto a favore è rappresentato dalla riduzione autoimposta dei margini di profitto, come anche dal mancato pagamento dei costi connessi alla gestione del brand. Inoltre si tratta spesso di realtà dove il costo per il personale è ridotto al minimo. Se poi le pompe bianche sono pure affiliate ai supermercati, i gestori possono anche giovarsi di elevati volumi di vendita che consentono una maggiore scontistica sul prezzo di rivendita del carburante.  Occhio quindi alle 7670 pompe bianche diffuse in rete su www.pompebianche.it in base all’ultimo aggiornamento del 7 marzo 2022.

Articoli simili

Imposta di successione 2024

Il mondo che controlla le “Fake News” ha ancora un futuro?

Quando tramite la finzione si può pervenire alla verità