Lovere, il borgo che si specchia in un lago

Ceratello, pogled na Lovere in čez jezero Iseo

Poche informazioni, anzi, quasi nessuna si hanno sull’origine del nome di questo borgo. L’unica supposizione è legata ad una lapide romana, ritrovata nel XVIII secolo, che porta il nome di “Luar”, dal quale si crede provenga il nome “Lovere”.

Il borgo è sviluppato su una rupe che sovrasta un lago ed è dominato da un castello, appartenuto alla famiglia feudale dei Celeri. Le prime tracce del borgo si hanno nel medioevo, intorno a. 1300-1400, per poi diventare parte della Repubblica dI Venezia dal 1442 al 1797, anno in cui le truppe di Napoleone mettono fine alla Repubblica.

Pur avendo avuto un’economia basata sulla produzione e commercio dei panni di lana, fin dal 1500 c’è una florida lavorazione del ferro, con una presenza di fucine molto elevata, per la produzione di attrezzi agricoli e cannoni. Un tipo di tradizione che continuerà facendo sviluppare un’industria siderurgica fin dai primi anni del XIX secolo e che continua ancora oggi, diventata un’industria siderurgica leader mondiale nella produzione di materiale per l’alta velocità ferroviaria.

Non solo industria, ma anche turismo, visto che il borgo è nascosto tra i monti e le valli tra Brescia e Bergamo, tra il lago e la montagna. La piazza dei 13 martiri, una delle più belle d’Italia, paragonata a Portofino, è solo l’inizio. C’è il Rione delle Beccarie che fa da entrata al centro storico, dove ci sono Piazza vittorio Emanuele, con la vecchia torre dell’orologio, per poi le antiche chiese che si stagliano nel borgo medioevale come la chiesa di San Giorgio o la basilica di Santa Maria in Valvendra, verso il lungolago.

Domenico Attianese

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