IFIGENIA IN AULIDE

di Euripide

regia di Alessandro Machìa

assistente alla regia Lorenzo Molina

versione italiana di Fabrizio Sinisi 

con Agamennone | Andrea TidonaClitemnestra | Alessandra Fallucchi  – Achille | Roberto Turchetta  – Ifigenia | Carolina Vecchia

e con la partecipazione di PAOLO LORIMER nel ruolo di Menelao

by Bruno Cimino

Dopo il successo riscosso durante la stagione teatrale appena conclusa, ANDREA TIDONA torna ad essere il protagonista di IFIGENIA IN AULIDE di Euripide, con la raffinata regia di ALESSANDRO MACHÌA, nella versione italiana di FABRIZIO SINISI.

“Ifigenia in Aulide” – una delle opere più celebri del teatro greco antico – narra di Agamennone, comandante dell’esercito greco, che si trova di fronte a una scelta drammatica: sacrificare la sua stessa figlia, Ifigenia, per calmare la dea Artemide e ottenere il vento necessario per consentire alla flotta greca, bloccata in Aulide, di salpare per la spedizione contro Troia. Andrea Tidona – attore siciliano tra i migliori interpreti del teatro e del cinema italiano, famoso per aver interpretato il giudice Giovanni Falcone nella serie TV Mediaset “Il capo dei capi” e per aver vinto il Nastro d’argento nel 2004 per il film “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana, in questo spettacolo, con la sua esperienza e la sua presenza scenica straordinaria, darà vita a questo personaggio complesso e tormentato.

Accanto a Tidona, un cast eccellente composto da Alessandra Fallucchi nel ruolo di Clitemnestra, Paolo Lorimer nel ruolo di Menelao, Roberto Turchetta nel ruolo di Achille e Carolina Vecchia nel ruolo di Ifigenia. Il coro, composto da Lorenza Molina, Irene Mori e Vanessa Guidolin, offrirà una voce unica e coinvolgente per accompagnare l’azione drammatica.

Lo spettacolo – dopo una prima replica dell’8 luglio a Formia – avrà luogo presso il suggestivo scenario dei Teatri di Pietra di Sutri, sabato 15 luglio alle 21.00. Questa location unica aggiungerà un ulteriore elemento di magia e autenticità allo spettacolo, creando un’esperienza indimenticabile per il pubblico.

Note di Alessandro Machìa

Ultima delle tragedie euripidee, rappresentata postuma nel 399 a.C. in un periodo di profonda crisi del modello della pòlis greca – di lì a poco ci sarebbe stata la disfatta di Atene contro Sparta e la fine di un modello politico e democratico; Ifigenia in Aulide è una tragedia ambigua in cui, come nell’Alcesti, si mette in scena un sacrificio e una morte che poi si riveleranno apparenti. Gli dèi di fatto non ci sono più, il tragico sembra franare: gli eroi in Euripide sono solo uomini lacerati, deboli, mutevoli che agiscono in base ai loro desideri e alle loro paure, lontani anni luce sia dal modello omerico che da quello eschileo. A dominare è la ragione strumentale e il discorso del potere. Emblematico, in questo senso, è il trattamento che Euripide fa di Achille, eroe demitizzato, quasi un personaggio comico, incapace di corrispondere al suo stesso mito originario; che non agisce, evita lo scontro con i soldati facendosi paladino, alla maniera dei sofisti, della persuasione e del dialogo, pur ripetendo – quasi volesse rincorrere quell’Achille omerico che Euripide non gli permette di essere – che lui salverà Ifigenia. Come quando dice a Clitemnestra: «Ti sono apparso come un dio e non lo ero. Ma lo diventerò»

DATE ESTIVE

FORMIA (Festival del Teatro Classico) – 8 luglio

SUTRI (Teatri di Pietra) – 15 luglio

SARSINA (Plautus Festival) – 5 agosto 

ORIOLO (La Portella) >> fine agosto, data da definire 

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