Elisabeth Short il cold case della Dalia Nera

Elizabeth Short, meglio nota come la Dalia Nera nasce a Boston nel 1924 e muore a Los Angeles il 15 gennaio del 1947.

Il suo è uno dei più famosi cold case degli Stati Uniti se non il più famoso.

Quando aveva sei anni Elizabeth si trasferisce con la madre e le quattro sorelle nel Massachusetts dopo che il padre le ha abbandonate per andare a vivere in California. 

Essendo però asmatica la bambina trascorre le estati in Massachusetts con la madre e l’inverno in Florida per curarsi. 

La ragazza abbonda presto gli studi e inizia a lavorare come cameriera compiuti i 19 anni d’età decide di andare a vivere insieme al padre a Los Angeles.

La loro convivenza però non dura a lungo, a seguito di una lite Elizabeth va via di casa e trova lavoro in un ufficio postale della California. 

Da li si sposta poi a Santa Barbara dove nel settembre del 1943 viene arrestata in stato di ebbrezza e riaccompagnata dalla madre essendo ancora minorenne per la legge californiana. 

Dopo aver lavorato alla mensa dell’università di Harvard si trasferisce in Florida dove incontra un maggiore dell’aeronautica statunitense che era in procinto di partire per il fronte. 

Durante un suo ricovero in India il maggiore le chiede di sposarlo ma le nozze non arriveranno mai perché lui muore in un incidente aereo.

Nel 46 Beth lascia la Florida e torna in California per incontrare una sua vecchia fiamma di stanza a Long Beach, e qui viene soprannominata la Dalia Nera per via della sua passione per il film La dalia azzurra e per la sua abitudine a vestirsi di nero.

Ad agosto dello stesso anno Beth si trasferisce ad Hollywood sperando di entrare nel mondo dello spettacolo.

Fu vista viva per l’ultima volta la sera del 9 gennaio 1947 nel salone del Biltmore Hotel di Losa Angeles forse in compagnia di un uomo. 

Il 15 gennaio il suo corpo viene trovato in un quartiere meridionale di Los Angeles abbandonato in un terreno, nudo e squarciato in due parti all’altezza della vita, mutilata e con vistosi segni di tortura, le avevano tinto i capelli di rosso, l’avevano lavata dal sangue e le avevano tagliato il volto da un orecchio all’altro. 

Le indagini furono vaste e coinvolsero centinaia di agenti e ispettori anche di altri dipartimenti con più di cento sospettati e un migliaio di persone ascoltate; molte speculazioni furono fatte sul conto della ragazza che fu addirittura definita una ragazza squillo anche se non ci furono conferme al riguardo. 

Circa 60 le persone che furono accusate o si autoaccusarono del delitto ma i sospettati ufficiali risultavano 22 tra cui il noto regista Orson Welles. Ma nessuno di loro poté essere ricondotto al macabro delitto. 

Chi ha ucciso la Dalia Nera? Il caso è ancora irrisolto. 

Da questa vicenda lo scrittore James Ellroy ha tratto ispirazione per il suo romanzo più famoso The Black Dhalia essendo rimasto profondamente sconvolto dal delitto visto che questi era avvenuto a pochi metri dalla sua abitazione. 

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