Economia, la potenzialità economica del vino di Romagna

La nuova sfida economica consiste nel dare maggiore impulso all’evoluzione del loro territorio, del vitigno principe: il Sangiovese di Romagna. La difesa e il rispetto profondo per storia, tradizioni e sapori completano la ricchezza da salvaguardare.

La grande potenzialità economica italiana è il vino. È necessario rilanciare il prodotto made in Italy valorizzando il panorama romagnolo del vino di qualità. Negli anni ’80 una serie di aziende inizia un percorso di crescita individuale e di investimenti strategici ispirati alla ricerca dell’eccellenza. Questa nuova fase economica sancisce la rinascita, guidata dalla nuova generazione che attualmente conduce con entusiasmo le attività vinicole. La nuova sfida economica consiste nel dare maggiore impulso all’evoluzione del loro territorio, del vitigno principe: il Sangiovese di Romagna. La difesa e il rispetto profondo per storia, tradizioni e sapori completano la ricchezza da salvaguardare.

I vitigni più conosciuti

Il Sangiovese è il vitigno principale della Romagna, coltivato da molto tempo (se ne trova traccia nei diari delle aziende storiche sin dal 1700) è descritto fin dall’inizio del secolo scorso in due grandi biotipi: Sangiovese a bacca grossa e Sangiovese a bacca piccola. Dopo il primo grande lavoro di selezione clonale svolto all’inizio degli anni ’60 dall’Università di Bologna (prima in Italia), dall’inizio degli anni ’80 la ricerca si è concentrata sul biotipo ad acino piccolo ed ellittico. Due particolari cloni, l’RL Bosche e l’R-24, sono tra i più diffusi specialmente nei nuovi impianti realizzati per le denominazioni più importanti. Ancellotta è un vitigno che ha un colore rosso rubino molto carico e offre tannini morbidi, ha un aroma di marasca e una bella struttura. Balsamina è un antico vitigno praticamente in via di estinzione forse derivante dal Marzemino e importato in Romagna diversi secoli fa. È un vitigno da taglio di colore molto forte e intenso. Bianchino (o anche Montuni) è un antichissimo vitigno della zona di Ravenna, molto coltivato fino agli anni ’50. Bombino Bianco (o Mostosa) ha grappolo grande, di colore dorato tendente al giallastro, acino medio-grande, con buccia consistente color giallo verdolino. Concorre in molte DOC della Romagna tra cui il Pagadebit (chiamato così perché il vitigno è molto resistente e anche nelle annate peggiori produceva alte rese permettendo così ai viticoltori di pagare i loro “debiti”). Uva Longanesi (conosciuto anche come Burson) è un vitigno scoperto a Bagnacavallo (Ravenna), attorno agli anni ’20 da Longanesi, da cui prese il nome. Questo vitigno venne trovato arrampicato ad una quercia, ed inizialmente si pensò che fosse un biotipo del Negretto. Ha grappolo allungato e acino medio-grande, sferico con buccia consistente di colore blu-nero. Contribuisce per il 20% al Graf Noir di Drei Donà. Trebbiano Romagnolo è un vitigno appartenente alla famiglia dei Trebbiano che rappresenta la varietà più diffusa sul territorio italiano. Questa tipologia è coltivata nella provincia di Ravenna. Vinificato in purezza è una DOC romagnola.

Francesco Fravolini

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