Economia, aumenta il settore manifatturiero

Sono il 6,5% del totale e generano il 10% dei ricavi e il 16% del valore aggiunto complessivo della manifattura dell’Italia. È in evoluzione anche la configurazione geografica e settoriale dell’industria italiana

Il settore manifatturiero aumenta a due velocità. La situazione economica emerge con chiarezza nella terza edizione dell’Osservatorio “Controvento: le aziende che guidano il Paese”. Scendiamo nel dettaglio. «Con un’analisi aggregata – si legge nel documento – sui bilanci di un campione di 75.000 società di capitali manifatturiere, lo studio evidenzia come il 6,5% del totale sia riuscito a garantire elevati parametri di competitività per quanto riguarda crescita dei ricavi, marginalità industriale, creazione di valore aggiunto in un anno come il 2020, condizionato dalla diffusione della pandemia e dai conseguenti impatti sull’economia reale. Le aziende “Controvento”, selezionate da Nomisma in collaborazione con CRIF e CRIBIS, generano il 10% dei ricavi, il 28% dell’EBITDA e il 16% del valore aggiunto complessivo della manifattura italiana».

Analisi del settore

L’obiettivo principale dell’Osservatorio è quello di monitorare i cambiamenti nel sistema manifatturiero italiano, definendo in che modo alcuni fattori strutturali quali la localizzazione geografica, la dimensione d’impresa, l’appartenenza a determinati settori e la configurazione strutturale all’interno dei settori stessi, garantiscano alle imprese una maggiore capacità competitiva e dunque una maggiore propensione a navigare Controvento. Controvento è un’analisi strutturale, non congiunturale. «Le imprese – si legge nel documento – che navigano “Controvento” tra il 2015 e il 2020 hanno visto crescere i ricavi ad un ritmo pari all’8,9% annuo contro il -0,2% fatto segnare dalle “Non Controvento”. Nello specifico, nell’anno dell’esplosione della pandemia e dei lockdown produttivi le imprese Controvento hanno continuato a crescere segnando un ulteriore incremento del volume d’affari, pari a +5,5%, mentre il restante 93,5% del sistema produttivo nazionale ha registrato mediamente un fortissimo calo (-11,2%)».

Francesco Fravolini

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