Conto corrente in rosso: quali sono le nuove regole da gennaio 2021

Come cambiano le regole in caso di conto corrente in rosso. Vediamo le novità

Dal primo gennaio 2021 entrano in vigore nuove regole per gestire i conti correnti in rosso. La situazione è tutt’altro che infrequente in questo periodo di crisi economica dovuta all’emergenza da Covid-19.

Sono in molti ad aver perso lavoro o ad averlo ridotto, a seguito delle varie norme dal Governo per contenere la pandemia.

Nuove regole dunque dal primo gennaio 2021 a tutela degli istituti di credito che si trovano sempre più spesso a dover fronteggiare le situazioni di morosità dei propri correntisti.

Cosa succede in caso di conti correnti scoperti? Niente più addebiti automatici se non si accerta liquidità sufficiente.

Le regole introdotte sono state previste per adeguarsi a quanto disposto dall’Eba, l’Autorità bancaria europea in tema di conti correnti.

Vediamo come cambieranno i rapporti tra banche e clienti e perché per questi ultimi sarà più facile finire sulla lista nera.

Si prevedono nuovi criteri di classificazione, più stringenti e prudenziali, che consentono di identificare i correntisti inadempienti.

Sono 3 le situazioni, in base alle quali un correntista verrà considerato in default, ovvero in sconfinamento:

  • -essere in arretrato con pagamenti da oltre 90 giorni consecutivi (che diventano 180 giorni per le pubbliche amministrazioni);
  • -avere un debito rilevante, condizione che sussiste se:
  1. -la somma di quanto dovuto e non corrisposto deve essere superiore a 100 euro, per famiglie e piccole e medie imprese;
  2. -la somma di quanto dovuto e non pagato deve essere superiore a 500 euro per le restanti imprese;
  3. -il valore del rosso supera l’1% del credito che viene concesso dall’istituto di credito.

In presenza di tali requisiti il cliente verrà considerato inadempiente e questo comporterà l’attivazione di tutte le cautele che la banca dovrà mettere in atto.

È importante ricordare che, tuttavia, non è sufficiente un ritardo o uno sconfinamento per essere segnalati dalla Centrale dei Rischi come soggetti in sofferenza bancaria.

Le regole per definire il concetto di sofferenza bancaria non hanno subito alcun cambiamento a seguito del nuovo Regolamento Eba sul default del correntista e non c’è un automatismo tra le due situazioni.

Affinché un cliente possa essere considerato in sofferenza bancaria è necessario che venga accertata una grave difficoltà, non temporanea, nell’adempimento di un debito, situazione che implica una valutazione complessiva da parte della banca della condizione finanziaria del cliente, senza che sia sufficiente una singola inadempienza.

Manuela Margilio

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