Chiusa, la città degli artisti dell’Isarco

Chiusa, città nota anche come “Klausen” deriva il suo nome dallo stretto passaggio tra la rupe di Sabiona, il torrente Rinne e il fiume Isarco.

La prima testimonianza, che riguarda questa antica città del Trentino-Alto Adige, è quella di un vescovo che risiedeva a Sabiona, e risale al trentennio tra il 547 e il 677 d.C.

Nel 1027, troviamo la prima menzione di “Clausa” (da cui Klausen), come “Sub Sabione”. All’epoca, era un luogo di snodo, per gli scambi commerciali tra il mondo latino e quello germanico, ciò le fece ottenere una certa importanza, fino a quando, nel 1308, fu nominata città.

Chiusa vive il suo periodo di massimo sviluppo tra il 1350 e il 1550, grazie allo sfruttamento delle miniere e al commercio; diventò anche una città splendida e nel corso dei secoli, anche un centro culturale, tanto che, tra il 1874 e il 1914, in città soggiornarono oltre 300 artisti. Da allora, fu chiamata “Cittadina degli artisti”.

La vocazione culturale permane ancora oggi a Chiusa: a fine marzo si svolge una mostra d’arte contemporanea; a luglio, c’è l’estate culturale. Inoltre, in città hanno luogo anche mercatini artigianali e tanti altri eventi incentrati sull’arte e sulla cultura.

Chiusa è anche un pittoresco e vitale luogo di villeggiatura. Qui si possono praticare molte attività sportive e di svago: passeggiate, ciclismo, escursioni, nuoto, tennis, equitazione e addirittura, si può pescare o raccogliere funghi.

Si tratta, insomma, di una meta ideale per tutti, durante tutto l’anno, per qualsiasi attività amiate fare.

Domenico Attianese

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